Copa Sudamericana, impresa dei cileni del Palestino: eliminato il Flamengo

Ogni continente ha le sue favole calcistiche: la più recente arriva dal Sudamerica, dove il piccolo club cileno del Palestino è approdato nella notte europea a cavallo tra Champions ed Europa League ai quarti di finale della Copa Sudamericana, sorella minore della Copa Libertadores. E l'impresa vale doppio perché ottenuta contro il Flamengo, prestigioso club brasiliano che era anche tra i candidati alla vittoria finale.

Una vera e propria impresa, considerando tanti fattori. La prima è che il piccolo club cileno è espressione della comunità palestinese cilena, che allo stadio è seguita da poco più di mille persone: niente a che vedere con gli oltre 39 milioni di tifosi del Flamengo. I brasiliani avevano vinto la gara d'andata a Santiago per uno a zero, e tutto lasciava prevedere una comoda qualificazione ai quarti: ed invece il 2-1 ottenuto dai cileni allo stadio João Havelange ha fatto volare proprio il Palestino, che indossa anche la maglia con i colori palestinesi (bianco, verde e rosso).

Ed in panchina, a guidare la piccola squadra cilena, c'è una vecchia conoscenza del calcio italiano: Nicolas Cordova. Arrivato nel 2001 in Italia proveniente dal Colo Colo, nel nostro paese ha poi giocato con Perugia, Crotone, Bari, Livorno, Ascoli, Messina, Grosseto, Parma e Brescia, prima di rientrare in patria appena tre anni fa. Ma prima, ha seguito un corso da tecnico a Coverciano, con il quale ha ottenuto il patentino. Ed ora, la grande gioia: il Palestino, unica squadra cilena ancora in corsa (le altre sette sono due brasiliane, tre colombiane, un'argentina ed una paraguaiana) nei quarti sfiderà un'altra signora squadra, gli argentini del San Lorenzo. Per continuare a sognare in grande.