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Conti e Caldara, due assi per l’Italia verso il Mondiale di Russia 2018

Le scelte per il futuro del ct Ventura: il test contro San Marino ha confermato che alle spalle dei big (da Bonucci e Chiellini) c’è una generazione di difensori che preme alle porte.
A cura di Jvan Sica
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Ventura lo dice da sempre e lo ha riconfermato anche dopo la partita di mercoledì sera contro il San Marino. La sua vera Nazionale, quella che forse vedremo il prossimo anno nell'avvicinamento (sperato) ai Mondiali di Russia 2018, deve essere costruita su giocatori capaci di applicare il modulo che il ct vuole impostare, il 4-2-4. E per farlo ha bisogno di allenarli, non può semplicemente scegliere calciatori come tanti selezionatori prima di lui, deve avere una Nazionale che possa esprimere un gioco collaudato e oliato alla perfezione.

nazionale ventura

Difesa

Conti in evidenza

In difesa abbiamo due top player che anche mercoledì si sono dimostrati due prospetti dal valore internazionale. Il primo è Andrea Contin che sa destreggiarsi sulla fascia con una agilità e una costanza mai viste dopo lo Zambrotta mondiale. Conti ha la capacità di farsi “vedere” sempre, dando sbocco alle giocate delle mezze-ali e soprattutto sa servire gli attaccanti. Con San Marino due assist e la dimostrazione di un piede molto preciso.

Caldara protagonista

L’altro giovane pronto per la Nazionale maggiore è Mattia Caldara. Gli attaccanti di San Marino non hanno creato nessun problema, ma il fisico e la tecnica perfetta di Caldara, unita a una grande capacità di andare in gol quando si spinge in avanti, ne fanno un centrale di tutto rispetto. Intorno a questi due per la Russia non vediamo altri difensori già pronti a sostituire il gruppo ormai formato dai quattro juventini (Barzagli, Bonucci, Chiellini, Rugani) e Romagnoli. Sulla sinistra abbiamo il dubbio più grande anche per quel che riguarda il futuro lontano. Tutti si aspettavano l’esplosione di Federico Dimarco dopo le grandi prestazioni con l’Under 19 questa estate ma con l’Empoli ha faticato a giocare. In porta, non c’è neanche bisogno di dirlo, il futuro è di Gianluigi Donnarumma, con Meret pronto a subentrare.

conti e caldara

Centrocampo

La coesistenza Verratti-Gagliardini

Il grande progetto di Ventura è far coesistere e far rendere al massimo l’accoppiata di mediani Gagliardini-Verratti. Mercoledì Gagliardini ha giocato la partita perfetta per il 4-2-4. Ordinato, rapido negli appoggi, bravo nelle verticalizzazioni e perfetto nel dare sfogo alla manovra sulle fasce dove le catene terzino-ala sono fondamentali per dare ritmo al gioco. Farlo coesistere con Verratti che dovrebbe invece ragionare più da mezzala, dando maggiore creatività e farsi vedere dalle punte per triangolare e servirli sul corto è uno dei punti focali della costruzione della Nazionale di Ventura.

Esterni

Chiesa e Berardi in ombra. Il duo Berardi-Chiesa non ha dato il massimo anche contro un avversario modesto. Federico Chiesa era evidentemente emozionato ed è chiamato a confermarsi con l’Under 21 nell’Europeo che sta per cominciare e con la Fiorentina nel prossimo anno. Domenico Berardi invece è stato completamente travolto dall’energia di Conti, per cui non è riuscito a giocare in fascia, trovando grandi difficoltà soprattutto all’inizio. Spostandosi in posizione di mezzala destra ha trovato un po’ di giocate senza però essere incisivo e presente come nel Sassuolo.

Bene Politano e Caprari. Il ruolo di mezzala destra, in cui ha giocato molto male in Macedonia anche Bernardeschi, è ancora un ruolo scoperto e allo stesso tempo fondamentale se a spingere sulla fascia c’è un Andrea Conti così straripante. Avere in quella posizione un calciatore capace di destabilizzare le difese diventa fondamentale per l’attacco italiano. Gli esterni del secondo tempo sono andati molto meglio. Perfetto Politano, forse l’unica vera ala destra italiana perfetta in quel ruolo sia a 3 che a 4, mentre Caprari ci ha messo la sua solita energia.

Attaccanti

Lapadula, collaudo ok

Ieri sera tutti hanno capito perché gli allenatori amano Gianluca Lapadula. E' molto dinamico per tutto il tempo in cui gioca, dando sempre il massimo sia nei tagli d’attacco che nel pressing su chi imposta il gioco avversario. Per quanto corre dovrebbe essere anche meno lucido sotto porta mentre ha un sinistro delizioso e i tre gol di ieri sono lì a dimostrarlo. Sarà una pedina su cui Montella e Ventura devono ragionare a fondo. Il primo perché dovrebbe capire se dargli in mano l’attacco rossonero e fidarsi di quello che Lapadula sa dare e il secondo per capire se può e deve essere il vice-Belotti o anche insidiare il posto di Immobile.

Petagna ariete

Petagna ha una dimensione precisa, quella di centravanti di manovra, molto bravo nel farsi trovare sugli appoggi delle mezze-ali e delle ali. In una squadra in cui ci sono mezze-ali che puntano la porta e sono brave nel realizzare (l’Italia non lo è ancora), Petagna diventa molto importante. Per Falcinelli il premio della convocazione di Ventura è assolutamente meritato anche se non vediamo un grande futuro per lui nel parco attaccanti italiano.

Oltre che giovani per il futuro, Ventura vuole giocatori “suoi”, calciatori che sappiano iniziare una competizione di sette partite come un Mondiale o un Europeo e sapere già cosa fare insieme agli altri. Prima di oggi non c’è riuscito nessuno, anche se questa filosofia era già di Arrigo Sacchi che l’ha riportata a Coverciano quando è diventato Coordinatore tecnico delle Nazionali giovanili. Ventura, grazie anche a un Tavecchio forte dopo il secondo mandato, sta ottenendo quello che vuole per farcela. Molto del futuro della Nazionale italiana dipende da questi giovani e da questo processo.

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