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Conte: “Spagna già ai quarti? Non siamo la vittima sacrificale di nessuno”

Il ct rigetta al mittente il pensiero di una Spagna favorita: “Si gioca sempre per battere il più forte. Lo dirà il campo se loro lo sono. Ma se noi giochiamo oltre la ragione, possiamo fare di tutto”. E Buffon: “La storia insegna che, finale 2012 a parte, è l’Italia ad aver messo alle corde la Spagna”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Antonio Conte non ci sta: contro la Spagna non si parte da sfavoriti e nella conferenza della vigilia lo dice a voce e testa alta. Il ct azzurro punta sull'orgoglio del suo gruppo, sul riposo in più rispetto alle Furie Rosse, sulla voglia di dimostrare che quel 4-0 nella finale della vergogna deve essere lavato con una vittoria che dimostri che quest'Italia ha da dire e molto ancora in questo Europeo. Conte, insieme a capitan Buffon che non tira indietro la mano, lanciando forse il sasso più grosso quando dice che nell'ultimo decennio se c'è stata una nazionale a mettere in difficoltà i due volte campioni d'Europa nelle ultime due edizioni, è proprio l'Italia.

Conte, si parte alla pari – Conte guarda avanti e non vede solamente la Spagna. Il ct azzurro vede anche la possibilità di giocarsi i quarti di finale contro la Germania, oggi qualificatasi contro la Slovacchia. Contro gli spagnoli sarà una sfida impari ma solo sulla carta: "La Spagna dovrà guadagnarsi sul campo il titolo di favorita. Noi non siamo la vittima sacrificale di nessuno. Io non voglio uscire, i ragazzi non vogliono uscire. Sulla carta forse loro sono migliori ma oltre a preoccuparci noi della Spagna voglio che anche loro siano a preoccuparsi dell'Italia".

Giocare per battere il più forte – Il discorso di Conte non fa una piega: avendo poco da perdere e il morale alto, tutto è possibile. Anche ripagare di quel 4-0 che ancora brucia come sale: "Se usiamo la ragione perdiamo, dobbiamo andare al di là di questo e tirare fuori qualcosa di straordinario perchè domani l'ordinario non basta. Loro sono i campioni da battere è vero, e sono certo che i ragazzi ne sono capaci. Niente è impossibile, altrimenti sarebbe tutto troppo semplice. Si toglierebbe il sale della vita, l'incertezza, se non si dovesse lavorare per battere il più forte, tutto non avrebbe senso".

Buffon, l'ansia e la febbre – A fargli eco c'è anche capitan Buffon, che davanti alla possibilità di battere chi gli rifilò quattro gol non aspetta un secondo a rilanciare la sfida: "L'emozione c'è sempre, come e più di prima. Si ha l'impressione di giocarsi ogni volta la parte più bella della propria carriera e viverla con ansia e tensione è la dimostrazione che ci teniamo a fare bene. Anche la febbre è sintomo che certe partite si sentono fino in fondo".

Tra Morata e le Furie – Ovviamente Spagna-Italia sarà anche Morata contro la difesa bianconera in un cortocircuito che vedrà lo spagnolo riscattato dal Real affrontare i suoi ultimi ex compagni: "Non si rende ancora conto della sua grande forza, è ancora troppo giovane ma in questo Europeo sta dimostrando che quando serve lui c'è e segna. Ovviamente dovremo stare attenti a lui e non solo, la Spagna non è soltanto Morata. Ma la storia dice che se c'è una nazionale che ha messo al muro le Furie Rosse, questa è l'Italia. Finale del 2012 a parte dove arrivammo stravolti dal match contro la Germania, li abbiamo sempre affrontati alla pari"

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