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Com’è cambiato Higuain passando dal Napoli alla Juventus

Juventus-Napoli è la partita di Gonzalo Higuain. Perché l’argentino la scorsa estate è passato in bianconero. La sua vita calcistica non è più la stessa. Ecco tutti cambiamenti del Pipita.
A cura di Alessio Morra
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Gonzalo Higuain è l’uomo più atteso del big match dell’undicesima giornata tra Juventus e Napoli. Il Pipita per una cifra record la scorsa estate ha cambiato casacca, ha fatto arrabbiare tantissimo i tifosi partenopei e sta facendo sognare quelli bianconeri, che con i suoi gol sperano finalmente di riconquistare la Champions League. Quella con il Napoli non potrà mai essere una partita come tutte le altre per l’argentino che con gli azzurri ha disputato tre splendide stagioni. Higuain però in questi primi mesi da juventino è già cambiato parecchio, in campo e fuori.

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Condottiero – Una cosa è rimasta (quasi) identica per l’attaccante che a Napoli doveva essere il condottiero verso il sogno scudetto, mentre a Torino è l’uomo che deve far effettuare il salto di qualità in Europa alla Juventus, che punta a vincere la Champions League.

Schemi – Con il Napoli lo scorso anno ha realizzato gol a raffica giocando nel 4-3-3 di Sarri, che lo ha avvantaggiato tantissimo. Con Allegri ci sono meno certezze. Il 3-5-2 è lo schieramento classico, di palloni anche in questo caso gliene arrivano tantissimi, ma la tipologia di gioco è completamente diversa. Se il livornese gioca con la difesa a quattro, qualcosa può cambiare e i ‘vecchi movimenti’ possono tornargli utili.

Gol – Nello scorso campionato il Pipita ha segnato 36 gol in 35 partite, che gli hanno permesso di ottenere uno storico record, perché era il finalizzatore assoluto di una squadra votata all’attacco, con la Juventus invece la media per ora non è la stessa: 6 gol in 10 partite di campionato, e quarto posto nella classifica dei cannonieri. D’altronde la Juve ha nella sua forza la difesa e per vincere partite e campionati l’importante è fare gol, non chi fa gol.

Compagni d’attacco – Nelle ultime tre stagioni all’ombra del Vesuvio Higuain è stato affiancato da Callejon, Mertens e Insigne, che ironia della sorte saranno tutti e tre titolari nel primo Juve-Napoli post-Pipita. L’argentino da loro riceveva valanghe di assist e anche grazie a loro (e grazie pure a capitan Hamsik) è diventato il re dei bomber. Nella Juventus invece questo non è possibile. Dybala all’inizio si è sacrificato tantissimo per Higuain, però giocando così non vedeva la porta. Adesso pero ‘La Joya’ non c’è e tocca a Mandzukic, che finora non ha ancora trovato un buon feeling con l’argentino.

Comportamenti – Quando era al Napoli il Pipita era il simbolo assoluto e forse anche per questo spesso però andava anche oltre le righe con i compagni, se questi sbagliavano un passaggio o non gli servivano un pallone si prendono un bel rimprovero. Con la Juventus tutto questo è cambiato. Le regole dello spogliatoio bianconero sono storicamente ferree e finora l’argentino si è sempre comportato bene.

Allegri e Sarri – Higuain è sempre stato un grandissimo realizzatore, la sua carriera parla per lui. Con Sarri però è riuscito a fare un salto di qualità a ventotto anni. L’ex Empoli sembrava quasi il secondo padre del Pipita, poi lui è andato via e si sono lasciati male. Il lavoro effettuato con Sarri adesso aiuta Allegri, che è un maestro a gestire lo spogliatoio e al Pipita dà pochi consigli, ma essenziali.

Social&Media – L’argentino non è un uomo social, raramente ha postato qualcosa nella passata stagione, eppure di buoni motivi per scrivere qualcosa o pubblicare una foto fantastica ce n’erano. Con la Juventus il trend è cambiato poco. Ma a differenza del passato Gonzalo si lascia coinvolgere di più dai calciatori ‘social’ di Allegri: Evra e Dybala. Con la stampa parla di più l’argentino che ai tempi del Napoli si concedeva tendenzialmente solo dopo partite in cui era decisivo, mentre adesso Higuain tutte le settimane parla con la stampa e anche nel corso della settimana è più loquace.

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