City, l’agente di Yaya Touré: “Guardiola si crede Dio e tratta come cani i giocatori”

Con l'aria che tira a Manchester, la percentuale che Kolo Touré affronti il fratello Yaya nella prossima sfida di Champions League tra City e Celtic è molto vicina allo zero. Il tempo intorno al quartier generale dei Citizens, infatti, volge al brutto dopo le nuove accuse mosse dall'agente di Yaya Touré nei confronti di Pep Guardiola. L'agente ucraino del centrocampista, intervistato dalla Bbc, ha voluto ancora una volta accusare il tecnico spagnolo: "Pep Guardiola pensa solo a se stesso e crede di essere Dio – ha dichiarato il procuratore di Touré – A lui non piacciono i giocatori di personalità e successe la stessa cosa anche con Ibrahimovic ed Eto'o. Guardiola è convinto di poter fare quello che vuole dopo quello che ha vinto. Ma anche Yaya ha vinto gli stessi trofei, eppure viene trattato come un cane esattamente come è successo con Hart e Kompany".

Guardiola in difesa di Mourinho

Ferito dalle recenti parole di Seluk, l'ex allenatore del Barcellona è stato chiaro: "Touré non giocherà fino a quando non arriveranno le scuse del suo agente". Una richiesta mal digerita dall'ucraino: "Guardiola pensa solo al denaro e dovrebbe andare ad allenare in Afghanistan – ha commentato Seluk – Le mie scuse? Lo farò solo se lui si scuserà con Manuel Pellegrini per quello che gli ha fatto". In attesa del prossimo "round" tra i due, Guardiola ha preso clamorosamente le difese di un altro suo storico nemico: José Mourinho. Al centro delle polemiche per alcuni recenti risultati dello United, il portoghese ha incassato la difesa d'ufficio del suo collega spagnolo: "Non trovo giusto tutto quello che in questo momento viene detto e scritto sui miei colleghi che non stanno vincendo – ha commentato Guardiola in conferenza stampa – Siamo solo alla quinta giornata e non è possibile che ci siano già giudizi".