Cina, la luxury tax contro le spese di mercato folli: gli stranieri costeranno il doppio
Nelle ultime stagioni la Cina ha investito in maniera massiccia nel mondo del calcio. Numerosi i super investimenti realizzati dai club del Paese orientale per acquistare campioni europei e sudamericani, e rendere più competitiva la propria squadra. Una situazione però che è destinata a diventare un ricordo, alla luce dei nuovi provvedimenti studiati dalle autorità locali, che non possono che far sorridere ovviamente anche i top club del Vecchio Continente. I vertici cinesi hanno infatti deciso di imporre delle misure drastiche alle società calcistiche in maniera tale da tutelare i prodotti dei propri vivai. I giovani talenti cinesi infatti sono stati spesso messi in disparte per l'arrivo in squadra di giocatori stranieri pagati a peso d'oro.
Il provvedimento drastico contro le spese folli
Dal prossimo mercato dunque, che inizierà tra pochi giorni, chi vorrà acquistare un calciatore straniero sborsando cifre superiori ai 45 milioni di yuan (ovvero circa 6 milioni di euro), dovrà pagare la medesima cifra anche alle autorità per finanziare un fondo ad hoc per la crescita del calcio cinese attraverso strutture e vivai. Per quanto concerne gli acquisti all'interno del mercato locale, invece la soglia per far scattare il provvedimento scende fino a 20 milioni di yuan, ovvero 2.6 milioni di euro. Conti alla mano è facile capire, il perché oggi come oggi diventerebbero quasi impensabili dei colpi come quello relativo al brasiliano Oscar del Chelsea. Se il trasferimento si concretizzasse in futuro lo Shanghai SIPG, oltre ai 70 milioni da versare al Chelsea, dovrebbe investirne altrettanti per quella che è stata ribattezzata come la luxury-tax, per un totale dunque di 140 milioni.
"Investimenti irrazionali"
Nuovo freno dunque al calciomercato degli investimenti folli, dopo le norme già inserite nello scorso gennaio. Dal limite al numero degli stranieri impiegabili, ridotto da 5 a 3, all'obbligo di destinare al vivaio almeno il 15% annuo delle cifre versare inserendo poi nella rosa, due giovani under 23 di cui uno titolare. L'Amministrazione generale dello Sport dunque fa sul serio per proseguire nella lotta contro quelli che sono stati definiti come veri e propri "investimenti irrazionali" da parte di club che "bruciano soldi con calciatori stranieri ingaggiati con stipendi eccessivi".
