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Ciclone Messi sul Deportivo: tripletta, 30a in carriera e la 22a nella Liga

Messi schianta il Deportivo La Coruna con 3 gol: il primo di testa, il secondo con un delizioso ‘scavino’, il terzo di potenza. Per l’argentino è la 30a tripletta della carriera.
A cura di Maurizio De Santis
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Tripletta numero 30 in carriera, 22sima nella Liga (eguagliati Di Stefano e Zarra ma una in meno rispetto a Cristiano Ronaldo). Ben 19 reti in campionato (28 quelle di CR7, vincitore di recente del Pallone d'Oro) accompagnate da 10 assist decisivi. Sono i numeri di Lionel Messi che s'è abbattuto come un ciclone sul malcapitato Deportivo La Coruna, spazzato via per 4-0. Campo amico per la Pulce, il ‘Riazor' è terreno di caccia per l'argentino: oltre il Camp Nou è il rettangolo verde dove ha segnato di più, quasi fosse una vittima sacrificale offerta al suo talento. Scatenato, dirompente, fatale: tre volte a bersaglio con il solito campionario di classe. Vantaggio realizzato. Raddoppio grazie a una magia che incanta il portiere, arrivato a tu per tu con l'avversario lo beffa con un delizioso tocco a scavalcare. Infine, cala il tris con un tiro potente e preciso. C'è gloria, sia pure di riflesso, per Dani Alves: il suo tiro carambola su Sidnei e finisce in fondo al sacco: 4-0 per i catalani e distanza dal Real Madrid che s'accorcia a un punto (a quota 45 i blancos, 44 la squadra di Luis Enrique), mentre l'Atletico di Simeone resta terzo staccato di tre lunghezze (41).

Crisi alle spalle, chiacchiericcio di mercato (tra il Chelsea di Mourinho e il Manchester City di Pellegrini) e polemiche chiuse? Può darsi, perché il colpo in trasferta non riusciva al Barcellona dallo scorso 30 novembre e, soprattutto, nelle ultime due uscite lontano dal Camp Nou i blaugrana erano rimasti a bocca asciutta (niente gol). E poi le merengues non sono così lontane… Un ottimo ‘calmante' dopo il polverone sollevato per le possibili dimissioni (poi smentite) dell'allenatore a causa del difficile rapporto proprio con l'asso sudamericano.

Messi gol e vittoria al sicuro, nella seconda parte della sfida Luis Enrique può anche permettersi il lusso di dare il via alla girandola di sostituzioni concedendo minuti a Bartra (al posto di Busquets), Rafinha (subentra a Iniesta), Pedro (sulle orme di Neymar, che non è contento di finire anzitempo sotto la doccia).

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