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Chi è Berenguer, il jolly spagnolo che costruiva pedane di legno

Dopo l’arrivo di Ounas e con la possibile cessione di Giaccherini, il Napoli sta per mettere a segno un altro colpo importante firmando il giovane numero 11 dell’Osasuna. Dalla sua capacità di adattarsi a diversi ruoli in campo agli inizi a Pamplona fino alla vita da operaio, ecco Alejandro Berenguer Remiro.
A cura di Salvatore Parente
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Con l’ormai imminente ufficialità di Ounas dal Bordeaux, il Napoli di De Laurentiis non ha alcuna intenzione di fermarsi e, a pochissimi giorni dall’inizio del ritiro di Dimaro, la compagine partenopea sembra pronta a chiudere altre trattative. Al di là dell’affaire Mario Rui che dovrebbe andare a prendere il posto di Strinic sicuro partente malgrado un contratto fino al 2019, Berenguer dell’Osasuna è il nome più gettonato nelle ultime ore.

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L’esterno offensivo spagnolo, infatti, con la complicità di Giaccherini (Fiorentina e Torino su di lui) destinato a svestire l’azzurro, dovrebbe giungere all’ombra del Vesuvio per studiare alle spalle del connazionale Callejon e dei vari Insigne, Mertens, Milik e Ounas in un parco attaccanti di prima scelta. Dagli incredibili numeri in fase di non possesso all’attuale valore di mercato alle qualità tecniche del ragazzo, ecco la funambolica ala destra di Pamplona pronta a fare il grande salto in Serie A.

Il profilo di Berenguer (Transfermarkt.it)
Il profilo di Berenguer (Transfermarkt.it)

Gli inizi, l’esordio e le magie all’El Sadar

Nato a Pamplona nel 1995, Berenguer è un prodotto locale a tutto tondo in una terra che, al di là del celebre Encierro (la corsa dei tori lasciati liberi in strada in occasione di San Firmino), ha dato i natali a diversi calciatori come Goikoetxea, Llorente o Muniain. Una terra ricca di cultura, tradizioni, storia, fede, giocatori di buon livello ed una sola amatissima squadra: l’Osasuna. È qui, infatti, nel club di “casa”, della propria città che il giovane Alex a 10 anni, per tutti il Pollito (il pulcino, per via della sua bassa statura da piccolo), inizia a tirare i primi calci ad un pallone nella speranza di esordire coi Rojillos nel mitico catino dell’El Sadar.

Sogno che si realizza il 9 settembre del 2014 in un secondo turno di Coppa del Re fra i rossoblù e l’Alaves (squadra al quale ha segnato l’unico gol della sua Liga 2016/17) subentrando a Kenan Kodro. Di lì, un’ascesa importante con 14 gare nella sua prima stagione in Liga Adelante, 3 reti, 4 assist in 39 match totali giocati nell’anno della promozione ai Playoff dei suoi (2015/16) e poi i 7 passaggi vincenti e i 2 gol nella sfortunata annata dell’Osasuna edizione 2016/17. Il tutto, prima di lasciare la Navarra, con 11 assist e 5 reti complessive in 84 presenze in terra spagnola.

L'ascesa del valore di mercato di Berenguer (Transfermarkt.it)
L'ascesa del valore di mercato di Berenguer (Transfermarkt.it)

Valori di mercato, fra i 6 ed i 9 milioni di euro

Il Napoli, ormai è chiaro, è vicinissimo al talento spagnolo. Vanno solo comprese ora le modalità ma soprattutto il costo integrale dell’operazione con valutazioni contrastanti e discussioni sull’opportunità della cifra spesa. Anche Berenguer per il quale il Napoli sta per chiudere per 6 milioni di euro più alcuni di bonus, non sfugge a tali “dibattiti”.

Il "market value" per PlayRatings.net
Il "market value" per PlayRatings.net

Eppure, il suo valore di mercato, stando ai due portali di riferimento Transfermarkt.it e PlayRatings.net, ha subito una profonda trasformazione verso l’alto da gennaio ad oggi con una evoluzione che ha portato il costo del suo cartellino da 1 a 6 milioni di euro per il primo sito ed addirittura un incremento fino ai 9.72 per il secondo con, peraltro, un nuovo contratto da firmare, suggerisce quest’ultimo, con un adeguamento superiore al precedente del 933,08%.

I dribbling a partita di Berenguer. Alex fra i grandi (whoscored.com)
I dribbling a partita di Berenguer. Alex fra i grandi (whoscored.com)

Statistiche, Berenguer difensore aggiunto

Nel calcio 2.0 dove i numeri prima ancora delle intuizioni degli osservatori sono sovrani, Berenguer promette bene in funzione anche dello schema di gioco e del ruolo che andrebbe ad occupare nel Napoli. E sì perché stando alle statistiche dello spagnolo, l’11 dell’Osasuna è fra i migliori nella Liga per dribbling riusciti a partita (2.2), fra i migliori attaccanti per contrasti tentati (3.1) per match ed il primo attaccante della Primera Division per palloni mediamente intercettati (4.9) oltre che uno dei funamboli iberici per traversoni al centro. Dati eloquenti che riportano l’immagine nitida di un ragazzo che deve crescere, quasi in antitesi col ruolo, più in fase realizzativa (solo 2 reti nella stagione scorsa) che in quella difensiva.

I traversoni messi al centro contro il Granada (squawka.com)
I traversoni messi al centro contro il Granada (squawka.com)

Qualità tecniche, Alex il globetrotter

Alex Berenguer a 22 anni (il prossimo 4 luglio) è un calciatore pronto per affrontare una sfida avvincente per il Napoli di Sarri. Al di là della sua finora scarsa verve realizzativa, infatti, l’hombre di Pamplona è un profilo molto prezioso in chiave tattica non tanto e non solo per le sue abilità in fase d’attacco o in fase di non possesso ma anche per la sua versatilità in mezzo al campo.

Basti pensare che, in questa nefasta stagione per l’Osasuna culminata poi con la retrocessione nella Liga Adelante, il numero 11 ha giocato quasi ovunque: 11 volte ala sinistra, 8 da terzino destro, 6 da terzino sinistro, 3 da esterno alto a destra e 2 da trequartista. Un globetrotter del campo che, ne siamo certi, al netto dei titolarissimi che troverà dinanzi a lui, potrà, grazie a queste sue qualità avere minuti nello scacchiere tattico dell’allenatore toscano.

Tutti i ruoli coperti da Berenguer (Transfermarkt.it)
Tutti i ruoli coperti da Berenguer (Transfermarkt.it)

“Operaio” fan NBA e ragazzo dalla testa dura, le curiosità su Berenguer

Giovane vispo e vivace, Berenguer ha raccontato che quando in passato non riusciva ad ottenere buoni voti alla fine dell’anno scolastico il padre gli faceva trascorrere l’estate a lavoro nella costruzione delle pedane di legno per il trasporto delle merci. Altro che spiaggia. Per tornare ai giorni nostri, invece, l’esterno rojillo è balzato agli onori della cronaca in un Las Palmas-Osasuna per aver ricevuto, tre giorni dopo il grave colpo subito da Fernando Torres, una botta alla testa in uno scontro di gioco.

Ciò nonostante, il numero 11 contro il parere dei medici decise di continuare la gara salvo poi arrendersi pochi minuti più tardi. Infine, anche lui come tanti suoi coetanei ama il basket a stelle e strisce confessando la sua accesa passione per i Golden State Warriors freschi vincitori dell’anello NBA.

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