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Chelsea vs City, il post partita è pulp: “Vi abbiamo fatto il culo”

A distanza di qualche giorno, i tabloid raccontano del battibecco nel tunnel dello spogliatoio tra Blues e Citizens.
A cura di Maurizio De Santis
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Il sipario sul big match della Premier è calato da qualche giorno: i Blues hanno battuto i Citizens, Conte ha avuto la meglio su Guardiola, il Chelsea s'è liberato d'un avversario scomodo e vola vero il titolo d'Inghilterra. Spettacolo in campo, applausi, gioco maschio, belle azioni e gol hanno fatto divertire il pubblico. Dietro le quinte, però, è successo altro ed è su quegli attimi di turbolenza che i tabloid hanno focalizzato l'attenzione: il passaggio nel tunnel che dal rettangolo verde conduce agli spogliatoi è stato teatro del vivace battibecco tra le parti.

"Vi abbiamo fatto il culo". L'adrenalina è ancora in circolo, la tensione si taglia a fette. Basta poco perché i nervi saltino… le parole – pronunciate in italiano – del preparatore atletico dei londinesi, Paolo Bertelli, accendono la miccia: "Vi abbiamo fatto il culo", raccontano dall'entourage del City. Mark Sertori, massaggiatore del Manchester è originario del Belpaese e di quella frase ha colto il significato alla perfezione… così si avvicina a Bertelli e lo affronta a muso duro mentre i difensori Gary Cahill e Cesar Azpilicueta spalleggiano l'uomo dello staff tecnico. "Tutto falso", è la replica del Chelsea che nega ogni addebito.

Le urla di Pep. Nella baruffa (solo verbale) sarebbe rimasto coinvolto anche il manager spagnolo, Guardiola: urla, occhiatacce e scontro fisico evitato per un pelo. In conferenza stampa, una volta sbollita la rabbia, l'ex tecnico di Barça e Bayern ha messo la sordina alla vicenda: "Il tunnel del Chelsea è molto stretto, tanto stretto – ha riferito Pep -. Non è successo nulla, i siamo educati quando perdiamo e soprattutto siamo gentili quando vinciamo". Ergo… qualcosa è successo.

Nel botta e risposta non c'era Conte. L'ex allenatore della Juventus e ct della Nazionale non era accanto alla squadra in quei momenti di tensione. Il suo concetto è semplice: conta quel che accade in campo, il resto fa parte del segreto dello spogliatoio: "Non ho visto nulla ma non è importante quello che succede nel tunnel – ha aggiunto Conte -. Quello che conta è quanto succede in campo".

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