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Chelsea, esonerare Mourinho costerebbe 50 milioni di euro

A tanto ammonterebbero gli emolumenti da versare al portoghese che però sarebbe pronto anche a dimettersi nel caso la squadra gli confermasse di non volerlo più seguire. Decisive saranno le prossime settimane al rientro dalle nazionali.
A cura di Alessio Pediglieri
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Al momento il club londinese si è stretto attorno al suo benefattore, quel Josè Mourinho che anni fa proiettò il Chelsea nel firmamento del calcio internazionale ma che oggi, nel suo secondo mandato in Blues sta pagando con la classica legge del contrappasso una stagione decisamente negativa. A tal punto che sembrerebbe pronto anche un esonero del portoghese dovessero perdurar i pessimi risultati e le acque agitate di una squadra che non seguirebbe più a occhi chiusi il tecnico nelle sue scelte. Ma dietro alla possibilità di cambiare guida tecnica e trovare un sostituto all'altezza, c'è anche una questione economica non secondaria cui dovrebbe far fronte il club di Londra: l'avvicendamento in panchina costerebbe almeno 50 milioni di euro, più il compenso del nuovo allenatore da ingaggiare.

E' vero che Abramovich ha sempre guardato ai risultati e non alle spese, investendo milioni di euro laddove riteneva fosse la ricetta vincente per il proprio club alla faccia delle critiche e delle malelingue che lo hanno spesso definito il classico spendaccione annoiato. Eppure anche il magnate russo deve fare i conti quando sono salati e il richiamo alla base di Mourinho è una di quelle situazioni da valutare con attenzione perché quando il portoghese lasciò il Real Madrid per far rientro alla base Blues gli venne data carta bianca e uno stipendio da mille e una notte in un contratto di quattro anni.

Saltasse adesso l'accordo e arrivasse l'esonero – anche se Mourinho ha detto che sarebbe pronto a dimettersi rinunciando agli emolumenti qualora la squadra gli confermasse la sensazione di non volerlo più seguire – il Chelsea dovrebbe sborsare al portoghese una cifra attorno ai 50 milioni, tanto ammonta l'impegno economico preso. A svelarlo è stato il tabloid britannico ‘Daily Star' che ha fatto i conti in tasca ad Abramovich. Un'ipotesi che resta molto concreta visto l'attuale 16esimo posto in classifica con solo 8 punti in 8 giornate e una serie infinita di critiche interne ed esterne.

Lo scenario si potrebbe delineare nelle prossime settimane al rientro dalla pausa con le nazionali: Abramovich non è nuovo a pagare buonuscite ‘faraoniche' ai suoi allenatori quando decide che il rapporto si deve concludere. Ne diede 17 a Felipe Scolari prima, 12 i milioni versati ad Andre Villas-Boas poi. Vero, nulla contro i 50 attuali ma dopo la sconfitta a Stamford Bridge per 3-1 contro il Southampton, Mourinho ne è uscito ancora più indebolito e malgrado il Chelsea gli abbia ridato fiducia, se non arrivano i risultati richiesti le strade potrebbero separarsi.

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