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Chelsea, Diego Costa: “Firmare per i Blues, non è stato un errore”

L’attaccante spagnolo, sotto accusa con tutta la squadra di Mourinho per il pessimo inizio di campionato, parla delle difficoltà riscontrate anche in nazionale: “Devo far meglio, altrimenti rischio di rimanere fuori”.
A cura di Alberto Pucci
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Quattro partite giocate, un solo gol realizzato. Per Diego Costa non poteva esserci inizio peggiore. Complice un Chelsea che sta facendo fatica a ritrovarsi dopo le vittorie dello scorso anno, l'attaccante spagnolo si è un po' perso finendo anche lui nel vortice delle accuse mosse dai tabloid londinesi. L'arrivo degli impegni con la sua nazionale, con Slovacchia e Macedonia, potrebbero far tornare il sorriso all'ex bomber dell'Atletico Madrid, nonostante il cammino difficile anche con le Furie Rosse: "Anche con la Spagna, mi manca il gol e so che posso dare di più – ha confidato in una recente intervista – Oltretutto, se non riesco a far bene rischio anche di non trovare più spazio nella mia nazionale. Qual è il problema? Al Chelsea mi mettono solo davanti al portiere. Mi sento in debito con la Spagna e devo continuare a migliorare, perché non ho ancora fatto niente con loro".

Così come la formazione di Mourinho, anche quella di Vicente Del Bosque sta passando un periodo difficile e le due partite di qualificazione europea saranno fondamentali per il cammino verso la Francia: "La Slovacchia – in testa al girone C, ndr – è la squadra più dura da affrontare nel nostro gruppo e per noi sarà un match decisamente difficile". Una vigilia, quella della sfida di Madrid, anticipata dalle indiscrezioni di mercato e dal presunto contatto con la dirigenza dell'Atletico Madrid che, secondo il quotidiano spagnolo Marca, avrebbe chiesto a Diego Costa di tornare a vestire la maglia dei "Colchoneros": "Non c'è stato nessun contatto – ha aggiunto il giocatore – Non ho mai pensato di aver fatto un errore a firmare per il Chelsea".

Una presa di posizione netta che, probabilmente, avrebbe potuto anche essere inserita nella sua biografia "L'arte della guerra": pubblicata di recente e che ha fatto molto scalpore nel paese britannico per le rivelazioni sul carattere e sulla vita "borderline" del famoso protagonista. Scritto dal giornalista Graham Hunter, il volume racconta infatti una versione inedita dell'attaccante del Chelsea, dipinto come donnaiolo, amante dei film porno, tiratardi e "Bad Boy": "Quando ero piccolo giocavo a calcio per strada – ha raccontato al suo biografo – Insultavo tutti, non rispettavo nessuno, pensavo che avrei dovuto uccidere tutti".

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