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Che fine ha fatto Simone Tiribocchi? Allena i ragazzini e gioca negli amatori

L’ex attaccante, oggi allenatore degli esordienti del Vicenza, racconta la sua vita fuori dal giro del calcio che conta: “I ragazzi mi stanno regalando quel brio che avevo perso. Gioco ancora? Certo, In una squadra di amatori a Bassano”.
A cura di Alberto Pucci
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Il Tir è ancora tra di noi, ed è pronto a strombazzare un'altra volta. Ci sono facce che difficilmente si scordano, una di queste è senza dubbio quella di Simone Tiribocchi. Romano "de Roma", giallorosso dentro e inguaribile romantico del calcio, il 37enne ex attaccante racconta la sua nuova avventura ai colleghi del sito di Gianluca Di Marzio, spiegando il perché di questa sua scelta di vita: "Non ho smesso di giocare, ora lo faccio nel G.V. Conte FC, una squadra di amatori di Bassano del Grappa – spiega il "Tir" – Ho trovato passione, entusiasmo. Ci alleniamo seriamente, abbiamo le nostre mute e pensiamo alla partita, oltre che alla cena del post". Un mondo tutto nuovo per chi, come lui, arriva dalla vetrina della Serie A: "Ovviamente è diverso ma mi serviva per staccare un po'. Io, in realtà, voglio sempre vincere quando entro in campo. Sono rimasto un tipo competitivo e, così facendo, mi sono allungato la carriera di altri 20 anni". Ha voglia di scherzare Tiribocchi, anche se sulla sua principale "occupazione" c'è poco da ridere: "Ora alleno gli esordienti del Vicenza – spiega – E' stata una decisione presa in fretta quest’estate. Se ci avessi pensato ancora un po' forse non avrei accettato. Non rientravo più nei piani del Vicenza e non me la sentivo più di viaggiare. I ragazzi mi stanno regalando quel brio che avevo perso, rivedo la purezza del calcio. Sono una forza della natura e tecnicamente validi".

L'esultanza passata alla storia – Parlare di Simone Tiribocchi, è come rivedere un lungo film pieno zeppo di emozioni e di gol. Da quelli di Siena fino alle reti di Bergamo, passando dalle emozioni di Torino, Verona e Lecce: "Ne ho fatti diversi, ma il più bello rimane quello contro il Milan, al mio rientro dal lungo infortunio. Il mio rimorso, invece, è legato al Vicenza – racconta ancora al sito di Gianluca Di Marzio – Io ho passato un periodo difficile, ma ora la squadra ha trovato un allenatore bravo, competente e di categoria e, finalmente, i risultati si vedono". Dopo aver parlato del miglior difensore incontrato in tutti questi anni ("Thiago Silva, una macchina. Velocissimo, tempestivo e completo"), Simone Tiribocchi svela da dove è nata la sua indimenticabile esultanza: "Toni, Montella, Gilardino, tutti in quell’anno si sono inventati qualcosa. Volevo trovare qualcosa che lasciasse il segno e, dopo essermi confrontato con mia moglie, scelsi il gesto del clacson, quello dei tir americani, con la cordicella. Se fai gol, suoni: scelta azzeccata perché ancora oggi, appena mi incontrano per strada, mimano la mia esultanza".

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