Chapecoense, CR7 dona 3 milioni ai familiari delle vittime. Ma è una bufala

Da tutto il mondo si stanno moltiplicando le iniziative volte a dare una mano concreta al club brasiliano di Chapecò, coinvolto nel disastro aereo che ha spazzato via un'intera squadra, lasciando un vuoto incolmabile. Donazioni, prestiti, solidarietà di ogni tipo, volte a dare sostegno ai familiari delle vittime e ad una società che ha bisogno di ripartire il prima possibile per onorare al meglio chi è scomparso nella tragedia.

Tra le tante proposte, anche quella di ‘donare' gratuitamente i giocatori al Chapecoense in questa prima fase, per permettere di tornare subito in campo. Un'idea che ha trovato unità di intenti sia da parte dei club brasiliani che argentini, da sempre divisi ma uniti nel dolore.

Cr7 dona 3 milioni ai familiari (ma non è vero)

Una donazione senza farsi pubblicità, ma che alla fine è trapelata fino ad arrivare a conoscenza di tutti: Cristiano Ronaldo, il campione portoghese del Real Madrid, avrebbe infatti donato 3 milioni di euro da dare ai familiari delle vittime dell'incidente aereo. Parenti che oggi rimasti senza più i propri cari e che potrebbero affrontare immediate difficoltà economiche, ai quali si è rivolto il pensiero di Cr7. Un gesto concreto, che si unisce alle altre iniziative volte a dare aiuto e conforto ad una società e un paese devastato dal dolore. Almeno questa era la voce diffusa nelle scorse ore ma s'è trattata solo di una colossale menzogna messa in Rete dallo sciacallo di turno.

Vere, invece, le opere di carità fatte dal campione del Real Madrid e del Portogallo: ha devoluto il suo bonus per la vittoria della Champions in beneficenza, ha sostenuto le cause dell'Unicef e Save The Children, ha pagato le spese per le cure mediche di bambini gravemente malati.

I club argentini pronti a prestate gratis i giocatori

Altro gesto estremamente concreto è stato ciò che si è deciso in capo all'AFA, la Federcalcio argentina, che ha comunicato con una nota ufficiale la volontà unanime da parte di tutti i club iscritti di prestare a titolo gratuito alcuni giocatori al Chapacoense così da permettere la pronta ripartenza in campionato. Dove  – altro gesto esemplare – ci sarebbe la garanzia della salvezza per le prossime tre stagioni, permettendo di ricostruire un progetto tecnico.

Le iniziative sportive in omaggio al Chapecoense

Alcuni hanno anche proposto di far cambiare nome alla Copa Sudamericana, una sorta di Europa League d'Oltreoceano che proprio la Chapiacoense stava andandosi a giocare con la finale d'andata in terra colombiana. Molti tifosi hanno chiesto che si possa chiamare "Copa Chapecoense", mentre l'Atletico Nacional, avversario per il trofeo, aveva subito chiesto che il titolo 2016 andasse di diritto al club che aveva perso 20 giocatori nel disastro aereo. Così come l'idea di iscriverla per diritto alla prossima edizione. Scelte che la stessa CONMEBOL starebbe valutando.

La polemica dell'Huracan

Intanto, stride la nota stonata della polemica. Innescata dal presidente dell'Huracan che ha voluto speculare sulle dichiarazioni del Nacional, accusandolo di fare demagogia e sfruttando la tragedia per un po' di pubblicità: "Persone senza scrupoli, che non sentono il dolore per questa tragedia, vogliono diventare protagoniste sfruttando il nostro nome in un momento di commozione – ha scritto in una nota ufficiale l'Atletico Nacional – Il vile montaggio realizzato da questi individui ci rende ancora più forti nel nostro messaggio di solidarietà e rispetto verso questa tragedia del calcio mondiale”