È la terza finale consecutiva per la Juventus di Marcello Lippi: dopo la vittoria contro l'Ajax a Roma e la sconfitta con il Borussia Dortmund, la squadra bianconera ha conquistato l'ultimo atto della massima competizione europea battendo il Monaco con un bilancio di 6-4 (4-1 all'andata e 2-3 al ritorno) e si ritrovano di fronte la squadra più titolata del Vecchio Continente, ovvero il Real Madrid. La squadra blanca non siede sul trono d'Europa da ben 32 anni e si è affidata a Jupp Heynckes per provare a riportarla a Madrid: con la separazione da Fabio Capello sono andati via Buyo, Lasa, Milla e Alkorta che sono stati rimpiazzati da Karanka, Karembeu e Morientes.

La Vecchia Signora, invece, rispetto all'anno prima ha ceduto gente del calibro di Vieri, Jugovic e Lombardo per far posto a Inzaghi e, nella sessione invernale, Davids. Le squadre che si affrontano all'Amsterdam Arena per la 43ª edizione della coppa più importante d'Europa possono vantare alcuni tra i calciatori più importanti del continente ma i pronostici sono tutti a favore dei bianconeri. Sembra essere un po' la situazione che stiamo vivendo a distanza di vent'anni.

Juve-Real, la finale del 1998

Le formazioni

Juventus (3-4-1-2): Peruzzi; Torricelli, Montero, Iuliano; Di Livio, Deschamps, Davids, Pessotto; Zidane; Inzaghi, Del Piero. Allenatore: Marcello Lippi
Real Madrid (4-3-3): Illgner; Panucci, Hierro, Sanchis, R.Carlos; Redondo, Karembeu, Seedorf; Raúl, Mijatovic, Morientes. Allenatore: Jupp Heynckes

Una questione di ritmo

Nessun fuoco d'artificio, nessun dominio. Sul rettangolo verde dell'impianto di Amsterdam la gara non è bella, anzi, e chi decide di imporre il ritmo alla gara può portarsi l'intera posta in palio a casa. La squadra di Lippi  prende iniziativa nella prima parte con Zidane che anima i suoi compagni ma piano piano esce anche il Real con Mijatovic e Raul che danno filo da torcere alla difesa bianconera.

La prima frazione si chiude con i blancos in crescendo e la Juve che arretra e, per questo motivo, Lippi toglie Di Livio e inserisce Tacchinardi passando a 4 dietro. La squadra sembra più equilibrata ma non riesce a costruire molto e le uniche azioni degne di nota sono una conclusione sbilenca di Iuliano e un tiro di Inzaghi respinto agilmente da Ilgner.

Pedja non perdona

Al minuto 67 la partita modifica il suo corso e, nonostante gli assalti finali, non ci saranno più cambiamenti: cross di Panucci dalla destra, respinta della difesa juventina, tiro al volo di Roberto Carlos deviato che finisce sui piedi di Predrag Mijatović. L'attaccante merengue, in netta posizione di fuorigioco, stoppa la palla, salta Peruzzi e deposita in rete il punto decisivo per la conquista della coppa. L'ex punta della Fiorentina ricorda così la finale del 1998 a uefa.com:

Quella notte è stata bellissima. Per le prime tre o quattro ore non sapevo bene cosa era successo ma poi ci siamo resi conto e abbiamo capito che eravamo diventati campioni d'Europa e che avevo segnato un goal molto importante, non solo per me, ma per la storia del Real Madrid. Eravamo tutti preoccupati, devo dire, perché in campionato non avevamo giocato bene e abbiamo viaggiato verso Amsterdam pensando che la Juventus avrebbe vinto 3-0 o 3-1. Tutte le previsioni davano la Juventus come chiara favorita e sicura vincente.

I numeri

Quell'anno la Juventus porta due attaccanti sul podio dei bomber della competizione (Del Piero, primo con 10 reti, e Inzaghi, terzo con 6) mentre i primi nomi della graduatoria del Real sono quelli  di Davor Suker e Fernando Morientes con 4 goal. In totale le reti segnate dalle due squadre sono quasi le stesse: 23 goal fatti dalla Juve e 22 dal Real. La situazione nel conteggio della fase difensiva si ribalta, sorprendentemente: se alle squadre italiane viene spesso riconosciuta una grande abilità nella fase di non possesso, in questo caso nell'arco di tutta la competizione è il Real Madrid a subire meno reti. La squadra di Heynckes blinda la porta di Ilgner che deve raccogliere solo 5 volte la palla in rete mentre quella di Lippi deve farlo ben 15 volte.

La Séptima

A distanza di 32 anni il Real Madrid conquista il settimo titolo europeo sfuggito per troppi anni: era il 1966 e i blancos sconfigge in finale il Partizan Belgrado per 2-1 grazie alle reti di Amancio e Serena dopo il vantaggio serbo di Vasovic. Prima di raggiungere la finale con la Juve, il Real Madrid vince il girone D battendo Rosenborg, Olympiacos e Porto. Nel tabellone a eliminazione diretta i merengues si sono incrociati per due volte con due squadre tedesche: prima il Bayer Leverkusen e poi il Borussia Dortmund.

Uno degli uomini più importanti di quella stagione è stato Christian Karembeu, arrivato nel mercato invernale, e fondamentale nei quarti e nelle semifinali segnando in tre di questi incontri. Prima della gara di Amsterdam il Real Madrid ha eliminato l'ex campione in carica, il Borussia Dortmund,  ma nell'ultimo atto ha trovato l'altra squadra presente nella finale l'anno prima.

Gli altri precedenti

Real Madrid e Juventus si sono sfidate in Champions League 13 volte. Il bilancio: 6 vittorie bianconere, 2 pareggi e 5 sconfitte.

Quarti di finale di Coppa dei Campioni 1961/62
Juventus – Real Madrid CF 0-1
Real Madrid CF – Juventus 0-1
Real Madrid CF – Juventus 3-1 (Terza)

Secondo turno di Coppa dei Campioni 1986/87
Real Madrid CF – Juventus 1-0
Juventus – Real Madrid CF 1-0 (dts, Real Madrid vince 3-1 ai rigori)

Quarti di finale di UEFA Champions League 1995/96
Real Madrid CF – Juventus 1-0
Juventus 2-0 Real Madrid CF

Semifinali di UEFA Champions League 2002/03
Real Madrid CF – Juventus 2-1
Juventus – Real Madrid CF 3-1

Ottavi di UEFA Champions League 2004/05
Real Madrid CF – Juventus 1-0
Juventus – Real Madrid CF 2-0 (dts)

Fase a gironi di UEFA Champions League 2008/09
Juventus – Real Madrid CF 2-1
Real Madrid CF – Juventus 0-2

Fase a gironi di UEFA Champions League 2013/14
Real Madrid CF – Juventus 2-1
Juventus – Real Madrid CF 2-2

Semifinali di UEFA Champions League 2014/2015
Juventus-Real Madrid CF 2-1
Real Madrid CF -Juventus 1-1