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Champions League, Legia Varsavia: ricorso e minacce di morte

Alta tensione in Polonia, dopo la sconfitta a tavolino contro il Celtic Glasgow. Il club ha fatto ricorso all’Uefa, mentre la dirigente colpevole dell’errore è stata minacciata di morte.
A cura di Alberto Pucci
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La Champions League 2014/2015 nasce sotto il segno delle polemiche. Dopo la decisione di punire il Legia Varsavia, colpevole di aver schierato un giocatore squalificato, con l'eliminazione nel terzo turno preliminare di Champions League, in Polonia la tensione è ai livelli di guardia e potrebbe addirittura degenerare. Nonostante le due vittorie, ottenute contro il Celtic Glasgow, il club più titolato del calcio polacco ha perso l'occasione di entrare a far parte dell'elite continentale del calcio e a nulla sono valse le scuse per l'incredibile errore, le richieste formali all'Uefa e la proposta, spedita in Scozia al Celtic, di rigiocare il match in una specie di rivincita: novanta minuti finali dove chi vince, passa. "Sfidiamoci nuovamente a Varsavia o a Glasgow e risolviamo la questione – ha scritto Dariusz Mioduski, uno dei massimi dirigenti del Legia – La decisione dell'Uefa è ingiusta e contraria allo spirito del fair play".

Varsavia spera in un ripensamento dell'Uefa – La risposta scozzese, seppur breve e diplomatica, non si è fatta attendere: "Siamo delusi dalla loro richiesta – ha scritto in un comunicato il club scozzese – Questa è una questione che riguarda la Uefa e il regolamento. Faremo altri commenti al momento opportuno". Il club polacco, con la convocazione di Bartosz Bereszynski, sul quale pendeva una squalifica di tre giornate, rimediata nella scorsa Europa League, ha commesso una leggerezza letale che, nelle prossime ore, verrà esaminata dall'Uefa nell'headquarter di Nyon. In attesa della decisione finale, a Varsavia intanto la "povera" Marta Ostrowska non può più uscire di casa. La Polizia ha infatti consigliato alla dirigente, colpevole della leggerezza che ha, di fatto, buttato fuori i polacchi dalla Champions League, di "stare qualche giorno fuori dalla città", dopo che sono arrivate minacce di morte per lei ed i suoi familiari: "In più occasioni sono arrivate telefonate in sede per chiedere il mio indirizzo" ha raccontato la Ostrowska ai giornalisti del Daily Record.

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