Champions League, l’ex Benatia inguaia la Roma
Era uno dei beniamini della Curva e uno dei fiori all'occhiello del mercato di Walter Sabatini, Mehdi Benatia oggi tra le fila del Bayern Monaco, dalla scorsa estate. Un'estate convulsa, torbida, in cui si è spezzato definitivamente il rapporto tra il difensore di origini africane e il club giallorosso, in modo definitivo per la volontà del giocatore di andar via da Roma malgrado il progetto fosse solamente all'inizio e avesse in lui un punto centrale della costruzione della difesa titolare. E che da ieri sera ha un nuovo tassello che separa Benatia dalla Roma: l'errore sul ‘Kun' Aguero nel primo tempo del match tra City e Bayern che coinvolgeva direttamente le sorti giallorosse in Champions League. Un errore capitale che a conti fatti è stato determinante per la vittoria degli inglesi visto il rigore siglato dall'argentino e un Bayern che ha dovuto giocar in 10 per più di un'ora con l'espulsione diretta del difensore. E dire, che almeno a parole, lo stesso Benatia alla vigilia aveva rilasciato parole di disgelo proprio verso la sua ex squadra e i suoi ex tifosi: "Mi piacerebbe battere il City per cercare di fare un favore alla Roma". Frasi rimaste in un cassetto visto che i fatti raccontano una realtà diversa: con la Roma che si dovrà giocare proprio col City la qualificazione agli ottavi.
Le critiche di Beckenbauer. A Monaco non hanno digerito il fallo sciocco e inutile su Aguero che ha dirottato le sorti del match verso gli inglesi. Parole dure e perentorie verso Benatia sono arrivate da Frank Beckenbauer che non ha avuto mezzi termini nel condannare l'ingenuità del neo arrivato in casa Bayern: "Mi dispiace molto dire una cosa di questo tipo ma un professionista non può fare un intervento così stupido in area di rigore". Fallo, rigore, espulsione: un trittico che ha inguaito i tedeschi e non solo. All'Etihad Stadium il City, che sarà l'avversario diretto della Roma nella corsa alla qualificazione al prossimo turno di Champions League, si è così trovato in vantaggio di un goal e di un uomo proprio grazie a colui che voleva essere un alleato dei giallorossi. Solo a parole.