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Champions League, il calcio italiano rialza la testa e spera di tornare a Berlino

La vittoria della Juventus, nel fortino tedesco di Dortmund, regala ossigeno ed entusiasmo al nostro movimento calcistico. A distanza di anni, Berlino torna così a diventare l’obiettivo finale. Allegri come Lippi? Con un po’ di fortuna, tutto potrebbe davvero accadere.
A cura di Alberto Pucci
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Nel mitico "G8" del calcio continentale, in quella straordinaria elite del football che comprende tutti i più grandi, da oggi ci sarà anche un pezzo d'Italia. Grazie alla straordinaria vittoria della Juventus, in quel di Dortmund, il nostro paese potrà riscoprire il gusto di giocarsi senza paura i quarti di finale di Champions League e, magari, di riuscirli a passare e ad avvicinarsi alla tappa finale di Berlino. Merito di questa manna dal cielo per il nostro ranking europeo è tutto della vecchia signora bianconera: ad oggi l'unica squadra seriamente attrezzata in campo (e fuori) per poter almeno scendere in campo, a testa alta, di fronte a marziani del calibro di Cristiano Ronaldo e Leo Messi. La prova di forza della squadra di Massimiliano Allegri, che ha saputo dimostrare che con giocatori veri riesce ancora a vincere (vero, Galliani?), è stata incredibile e ha travolto una formazione che fino a poco fa lottava alla pari con il Bayern Monaco, sia in Bundesliga che in Europa. Se tutti noi (anche chi non è juventino) possiamo girare per nazioni limitrofe senza abbassare la testa, è grazie a chi ha costruito una vera e propria macchina da guerra. Una società che ha saputo ricostruirsi dalle ceneri dello scandalo "Calciopoli", abbattere il recente passato (compreso il vecchio e triste stadio) e riprogrammare meticolosamente il futuro con brillanti intuizioni (lo Stadium, in primis) e acquisti azzeccati.

Ancora Berlino – Ora non resta che incrociare le dita e sperare in un sorteggio fortunato. Nel lotto di squadre rimaste in corsa per la finale di Berlino, ci sono formazioni troppo superiori a questa Juventus (Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco), avversari tosti come Paris Saint Germain e Atletico Madrid e club alla portata come Porto o Monaco. Le speranze del club campione d'Italia, di tutta la tifoseria bianconera e, perché no, anche dei piani alti della nostra Federazione sono tutte riposte nelle famose palline dell'urna svizzera di Nyon. Se ci sarà un po' di buona sorte e se da lassù qualcuno renderà parte di quello che è stato tolto alla Juventus nella scorsa stagione (la farsa del campo di Istanbul grida ancora vendetta), allora potremo davvero pensare di superare il quarto di finale e, magari, anche l'ultimo ostacolo prima dell'Olimpyastadion. Ci riuscì la Nazionale di Lippi nel 2006, contro ogni pronostico, per quale motivo non ci può riuscire la Juventus di Allegri? Sperare non costa nulla.

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