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Champions League donne: vince il Lione, Wolfsburg ko ai rigori

A Reggio Emilia le francesi vincono per la terza volta la Champions. In finale il Lione ha superato dopo i rigori il Wolfsburg, due volte vincitore nelle tre precedenti edizioni.
A cura di Alessio Morra
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Il Lione ha vinto la Champions League femminile 2015/2016. La squadra francese, che ha vinto per la terza volta questa manifestazione, ha sconfitto ai calci di rigori il Wolfsburg, per 5-4. La finale, disputata a Reggio Emilia, è stata molto emozionante. Il Lione ha meritato il successo, anche se ha dovuto faticare tantissimo per piegare l’ostico Wolfsburg, vincitori nel 2013 e nel 2014. Ha deciso un rigore della giapponese Kumagai.

Terza vittoria in Champions per il Lione – La finale di Champions League si è disputata al ‘Mapei Stadium’ di Reggio Emilia, sugli spalti circa 20mila spettatori. Nel primo tempo le francesi hanno dominato e l’1-0 con cui le squadre sono rientrate negli spogliatoi è bugiardo. Pronti, via e il Lione ha subito una chance. Al 12’ si sblocca il risultato. L’attaccante norvegese Ada Herberg riceve da Bremer e fa gol. Il portiere del Wolfsburg nega il raddoppio agli avversari poco prima della mezz’ora e quando viene superata da un colpo di testa di Renard, a inizio ripresa, è aiutata dalla compagna di squadra Bussaglia. Finita la furia, il Lione gestisce il gol del vantaggio, ma improvvisamente le francesi hanno la chance del raddoppio con la Abily, che però calcia addosso alla Schult.

Finale scoppiettante – All’88’ incredibilmente, alla seconda occasione di tutto l’incontro, arriva il pari del Wolfsburg con la Popp, che sfrutta un cross di Wullaert e di spalla fa 1-1. Nei supplementari entrambe le squadre invece di difendersi vanno all’attacco ed entrambe hanno la possibilità di chiuderla la finale, ma al 120’ persiste l’1-1. Si va ai calci di rigore. Per il Lione sbaglia solo la Hegerberg, la migliore giocatrice, autrice di 13 gol in 9 partite di Champions. Poco male. Perché la Bouhaddi si supera su Fischer e Bussaglia e neutralizza due rigori. Il tiro decisivo lo trasforma la Kumagai, che nel 2011 regalò al Giappone il Mondiale.

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