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Champions ed Europa League, Ceferin blocca la Var: “Non mi ha convinto”

Il presidente Uefa ha ammesso che ci vorrà ancora del tempo per l’utilizzo della tecnologia video nei due massimi tornei continentali: “Non possiamo accettare che l’azione venga bloccata ogni 10 minuti”.
A cura di Alberto Pucci
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Per la prossima edizione della Champions e dell'Europa League, quasi certamente non verrà utilizzata la Var. Ad allontanare l'ipotesi della tecnologia "Video Assistant Referee", ci ha pensato il numero uno dell'Uefa: Aleksander Ceferin. In una recente intervista, il successore di Gianni Infantino si è dichiarato perplesso sulla novità tecnologica già sperimentata anche nella recente Confederations Cup: "Ci sarà bisogno di ulteriori test per convincermi – ha spiegato il 49enne avvocato sloveno – Non rifiutiamo la tecnologia, ma l'UEFA non ha ancora intenzione di presentare l’assistente video".

I problemi in Confederations Cup

Una chiusura quasi definitiva, almeno per la prossima stagione, che conferma i dubbi già sorti durante alcune partite giocate in Russia: specialmente la finale per il terzo posto, quando la Var non è nemmeno stata presa in considerazione dopo un netto rigore negato al Cile. Il problema principale, nato durante i casi in cui è stato fermato il gioco per dare la possibilità all'arbitro di guardare il monitor, è proprio quello dell'interruzione della partita: "La tecnologia fin qui è riuscita a convincere numerosi critici – ha continuato Ceferin – Noi però non dobbiamo distruggere il flusso del gioco, lasciando che l’azione venga bloccata ogni 10 minuti".

La Serie A è pronta

Una decisione che va in controtendenza a ciò che si è deciso in Italia. Dalla prossima stagione, infatti, la Var verrà utilizzata in Serie A come aveva dichiarato qualche settimana fa anche il presidente Carlo Tavecchio: "Ho avuto un colloquio con il presidente Fifa, Gianni Infantino, che ci ha dato la disponibilità. Si partirà da inizio campionato e in ogni stadio avremo bisogno di una sala e otto telecamere". "Verrà utilizzata solo nei casi certi, non dove ci sono dubbi interpretativi – ha aggiunto il presidente dell'AIA, Nicchi – Ad esempio sullo scambio di persone, il fallo dentro o fuori dall'area, il fallo plateale in area non visto e il fuorigioco plateale non visto".

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