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Cessione Milan, le trattative

Il futuro della società rossonera. Nonostante le smentite, Silvio Berlusconi starebbe realmente pensando di cedere parte delle quote societarie. Sullo sfondo un gruppo thailandese e quello di Wang Jianlin.
A cura di Alberto Pucci
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Il cielo è sempre più scuro su Milanello. L’ennesima brutta prestazione della squadra di Inzaghi ha gettato ancor più nello sconforto quei pochi tifosi che, ormai dall’inizio della stagione, “affollano” le fredde tribune dello stadio di San Siro. La pazienza di quei pochi “aficionados” (con l’Empoli erano in poco più di 27mila, con soli settemila paganti) è agli sgoccioli, così come quella di chi ormai ha deciso che non val più la pena farsi venire il sangue amaro per questa squadra, accollandosi un viaggio verso lo stadio milanese. L’indigesto pranzo con l’Empoli a base di BigMac rischia, però, di passare in secondo piano rispetto a ciò che sembrerebbe si stia muovendo negli uffici di via Aldo Rossi. Berlusconi è ad un bivio importante per il futuro della sua “creatura”. Il rilancio della squadra, ed il relativo ritorno ad un San Siro pieno come ai bei tempi, dovrà passare attraverso l’inevitabile benvenuto a nuovi investitori stranieri. Ciò che fino a pochi mesi fa sembrava solo un’idea, ora pare invece un progetto serio e necessario, quanto l’acquisto di un forte difensore ed un forte centrocampista. Dopo i tentativi e gli ammiccamenti del recente passato, altri due possibili acquirenti pare abbiano avanzato la loro candidatura per rilevare parte delle quote azionarie del club. La notizia ha nuovamente dato voce alle indiscrezioni su un eventuale passaggio di consegne del patron milanista.

Come l'Atletico Madrid – Impossibilitato ad investire come un tempo e con una società ancora in passivo nonostante le cessioni eccellenti degli anni passati (Ibrahimovic e Thiago Silva su tutti), Silvio Berlusconi starebbe valutando l’ingresso in società di investitori stranieri. La prevedibile smentita ufficiale di Fininvest, arrivata a stretto giro di posta, ha soltanto raffreddato un ambiente che si è fatto rovente. L’obiettivo del maggior azionista rossonero è, da diverso tempo, trovare un partner che possa entrare in società acquistando solo una quota minoritaria del club e versando denaro fresco per aiutare il Diavolo a costruire il nuovo stadio, ripianare parte del debito societario e, possibilmente, rinforzare la squadra e riportarla ai fasti di un tempo. L’esempio da seguire, secondo il management milanista, dovrebbe essere quello dell’Atletico Madrid che, qualche mese fa, accolse in società il multimilionario cinese Wang Jianlin, lo stesso che ha acquisito Infront, cedendogli il 20% del capitale azionario per una cifra vicina ai 45 milioni. Berlusconi, infatti, non vorrebbe cedere la maggioranza, ma vendere solo una parte delle quote, rimanendo azionista principale e presidente. A meno che non si presenti qualcuno con un'offerta "indecente".

Mister Miliardo – Se il Diavolo non riuscirà ad entrare in Europa, il buco di bilancio per quest’anno, secondo le prime stime, dovrebbe aggirarsi intorno ai 60 milioni di euro. Il totale del passivo societario, invece, ammonterebbe intorno ai 250 milioni di euro. Secondo una stima fatta dallo stesso numero uno rossonero, dichiarata davanti a microfoni e telecamere non più di due anni fa, il valore della società milanese dovrebbe aggirarsi intorno al miliardo di euro (senza contare il disavanzo societario). Un prezzo che pare fuori mercato, quello chiesto da Berlusconi, basti pensare all’affare che ha visto coinvolto Thohir. Il magnate indonesiano, infatti, acquistò il 70% da Massimo Moratti firmando l’impegno per ripianare i debiti nerazzurri (230 milioni di euro) e versando un ulteriore somma (circa 60 milioni) per garantire la sostenibilità societaria in questa stagione. Il miliardo chiesto da Silvio Berlusconi, però, pare proprio quello proposto dal fantomatico (e super segreto) gruppo thailandese che, secondo le indiscrezioni, avrebbe addirittura firmato un pre accordo per il 30% iniziale e un’opzione call futura che permetterebbe agli investitori stranieri di rilevare la maggioranza del club senza che Berlusconi possa opporsi. Intorno a questa trattativa vige il silenzio più assoluto, dopo le smentite di Fininvest, così come tiene banco il “no, comment” anche per l’altro eventuale acquirente cinese (sempre il gruppo Wanda di Wang Jianlin), che già in passato aveva provato a bussare alla porta del club rossonero.

Derby asiatico – In pole position, in questo derby asiatico per sedurre il Diavolo, pare esserci la cordata di Bangkok che (si sussurra) essere attesa a breve a Milano per discutere le modalità di acquisto. L’offerta thailandese piace di più, perché permetterebbe a Silvio Berlusconi di rimanere presidente e a Barbara di mantenere il proprio ruolo e di seguire da vicino anche la realizzazione del famoso stadio di proprietà. Dovessero arrivare i thailandesi, invece, verrebbe probabilmente dato il benservito ad Adriano Galliani dopo quasi trent’anni di attività rossonera. L’alternativa cinese rimane comunque appetibile e soddisferebbe le idee del patron attuale, più propenso a cedere solo una parte della torta. Anche in questo caso, i prossimi giorni potrebbero essere importanti con ulteriori contatti tra le parti. L’accelerata decisiva potrebbe arrivare verso fine marzo, quando si conoscerà l’esito per l’appalto dei terreni di Fondazione Fiera: quelli dove Barbara Berlusconi sogna di costruire lo stadio, in partnership con Emirates che avrebbe già dato il suo assenso per “marchiare” il nuovo impianto. La vittoria del bando, e un’eventuale mediazione di Infront (già in mano ai cinesi e da anni vicina al Milan nella produzione di diversi contenuti multimediali), aumenterebbe le chance di vedere il magnate cinese alla guida del club rossonero.

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