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Cerchi Raiola su Google e trovi Ciccione associato alla sua foto

Hacker spietati oppure uno scherzo di qualche buontempone? Anche così l’agente di Donnarumma finisce nel mirino per la vicenda del mancato rinnovo col Milan. Ma è da sciocchi pensare che sia davvero solo colpa sua o del portiere.
A cura di Maurizio De Santis
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Lo screenshot tratta dalla ricerca su Google
Lo screenshot tratta dalla ricerca su Google

Colpa degli hacker e della Rete disseminata di trappole. Vi è finito Donnarumma, che nel bailamme di tweet è stato costretto a chiudere i propri account perché presi di mira – dice il portiere – dai pirati del Web. Ci è cascato, suo malgrado, anche il procuratore, Mino Raiola, che dai tifosi del Milan è considerato una sorta di demonio tentatore responsabile della reticenza di ‘Gigio' a mettere nero su bianco in calce al rinnovo del contratto. Folklore, al quale s'aggiunge anche la sortita di qualche abile buontempone che – dopo essersi introdotto nel profilo dell'estremo difensore – sembra aver tirato un brutto scherzo anche al potente agente di mercato.

L'uomo che nel proprio portafoglio di assistiti vanta campioni del calibro di Paul Pogba e Zlatan Ibrahimovic oppure di altri giovani di talento esplosi (Lukaku) oppure ancora in attesa di consacrazione (Keane, lo juventino che i bianconeri rischiano di perdere per un pasticciaccio di promesse mancate e trattori – sì, macchine agricole – non consegnati al padre del ragazzo).

Cosa accade se nella stringa per la ricerca si digita Raiola
Cosa accade se nella stringa per la ricerca si digita Raiola

Cosa è successo? Provate a digitare nella stringa delle ricerche di Google il cognome Raiola. Il motore di ricerca vi rimanderà a una pagina in cui, oltre alla sezione delle notizie più in evidenza e correlate (nella parte sinistra), c'è anche il box di alcune immagini che fanno direttamente riferimento al procuratore. C'è un particolare, però: al posto del suo nome di battesimo c'è scritto ‘Ciccione', epiteto offensivo e adottato da qualche hacker a cui l'agente è antipatico per canzonarlo.

Anche questo episodio biasimevole fa parte del polverone mediatico scatenatosi intorno alla figura del calciatore, alle prese con la prima e vera scelta importante della propria carriera, e del procuratore che da far bene il suo mestiere: ovvero, tutelare gli interessi dei propri clienti e far sì che abbiamo la migliore soddisfazione possibile dall'opera di mediazione di cui è chiamato a occuparsi in prima persona. La domanda sorge spontanea: tutto questo sarebbe accaduto con la ‘vecchia' dirigenza milanista?

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