Castan papà per la terza volta: “Senza operazione non avrei potuto più giocare”

"Nostro Matteo ("regalo di Dio") sta arrivando!! C'è sempre il sole dopo la tempesta". Il peggio è passato e Leandro Castan sta meglio. Alle buone notizie dei medici (operazione riuscita e recupero che procede bene) se ne aggiunge anche un'altra bellissima: sua moglie Bruna ha postato sul proprio account ufficiale di Instagram l'ecografia che mostra il figlioletto in grembo, in dolce attesa per la terza volta. Sarà un maschietto, per la coppia e per il difensore romanista è quel raggio di sole che squarcia il cielo grigio delle scorse settimane. Nuvole nere e paura che nulla potesse essere più come prima, almeno fino a quando l'asportazione del cavernoma (un piccolo edema al cervelletto) non è andata a buon fine. In un'intervista al Tg1 della Rai il centrale brasiliano giallorosso racconta le sensazioni di quei giorni e il timore che nella sua vita tutto cambiasse di colpo. "Dopo Empoli-Roma avvertivo le vertigini come se stessi in barca – ha ammesso -.  All'inizio ho pensato che fosse semplice stanchezza, poi nel fare dei controlli più approfonditi abbiamo scoperto il cavernoma. Se non mi fossi operato non avrei mai potuto più giocare a calcio e ho scelto di farlo anche per dare un esempio ai miei figli".

Dallo sconforto alla liberazione dopo aver trascorso quattro ore sotto i ferri. "Quando mi hanno detto che non avevo più il cavernoma – ha aggiunto Castan – dopo l’operazione è stato il più bel giorno della mia vita". Adesso deve solo avere pazienza, pensare a rimettersi in forze, recuperare le energie… per riprendere a giocare ci vorrà del tempo, da un minimo di 3 a un massimo di 6 mesi. Nel frattempo deve accontentarsi di assistere alle partite della Roma dalla Tribuna: "Dopo tutto quello che ho passato sono ancora più affezionato a questa squadra e a questa città, il mio sogno è vincere lo scudetto e siamo sicuri che ce la possiamo fare".

Castan papà per la terza volta, la foto postata da sua moglie Bruna