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Cassano: “Pogba, Balotelli e James Rodriguez calciatori sopravvalutati”

Il calciatore barese che nella prossima stagione tenterà il rilancio è tornato anche sul rifiuto alla Juve: “Le ho detto no 4 volte. La prima quando ero al Bari e scelsi la Roma, due volte con Secco d.s. e infine Marotta: ci ha provato anche lui”
A cura di Marco Beltrami
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Antonio Cassano non ha alcuna intenzione di appendere le scarpette al chiodo. Dopo la conclusione della sua avventura bis con la maglia della Samp, il fantasista barese attualmente svincolato aspetta solo l’offerta giusta per tornare in campo. Appuntamento dunque a giugno quando il calciatore pronto a spegnere 35 candeline tenterà l’ennesimo rilancio della sua carriera. In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, l’attaccante barese è uscito allo scoperto anche sulle offerte ricevute negli ultimi mesi: "Tra due mesi avrò una nuova squadra e devo essere fisicamente pronto. Ora ho 4-5 chili in più. Si sono fatti avanti il Pescara con Zeman, il Palermo, il Crotone, l’Entella e ho chiacchierato anche col Verona. Non mi sentivo pronto fisicamente e non potevo bruciarmi con un flop. Ho avuto proposte da Cina, Emirati, Mls ma non mi interessano. Non ho problemi economici. Voglio giocare in Italia".

Cassano strizza l'occhio al Verona e torna sul rifiuto alla Juve

Cassano sembra avere le idee chiare anche sul suo futuro e a tal proposito ecco dove gli piacerebbe giocare: "Mi stuzzicano Udinese, Bologna e Sassuolo. Anche giocare a Verona, in A, sarebbe bello: tifosi fantastici, in 25 mila allo stadio… In B ci andrei per fare qualcosa di storico come portare l’Entella di Gozzi in A, però mi auguro che ci arrivi già quest’anno. Oppure, in caso di promozione in B, tornerei volentieri a Parma: città bellissima”. Non può mancare l’ennesima dichiarazione sui suoi rifiuti del passato alla Juventus: "Fui vicino alla Juve? Le ho detto quattro volte no e non mi pento. La prima quando ero al Bari e scelsi la Roma, due volte con Secco d.s. e infine Marotta: ci ha provato anche lui".

L'addio alla Sampdoria

A proposito del passato, quello più recente, FantAntonio è tornato sui motivi della recente rottura con la società blucerchiata: "Per Ferrero e Romei potevo allenarmi ancora, ma qualcuno ha ritenuto che fossi ingombrante. Chi? Credo Giampaolo. Un capitolo chiuso. Ora provo solo indifferenza. Ma non posso avercela con Ferrero perché lui un giorno dice coppe e l’altro spade, e poi il vero presidente secondo me è l’avvocato Romei. Con lui ho litigato dopo il derby e l’avventura è finita. Entra nello spogliatoio dopo lo 0-3 col Genoa e dice: “Avete giocato come se non pagassimo gli stipendi”. Voleva lo scontro, fu accontentato. E ho pagato".

Pogba, James e Balotelli sopravvalutati

Quella Samp che può ora contare su uno Schick che ha grandi numeri e Cassano considera un fenomeno come Insigne e il suo ex gemello alla Roma Totti, al contrario di altri giocatori a suo giudizio sopravvalutati e pagati a peso d’oro: "Cassano è unico, un pezzo pregiato, raro. Tecnicamente mi rivedo in Insigne. I miei colpi li ha Schick: lo avevo capito subito. Siamo giocatori diversi, lui è più attaccante di me però è un fenomeno. Un consiglio a Totti? Di non mollare. Vale ancora 10-12 goal a campionato. Ma quando si gioca poco è dura per tutti fare bene. Io e lui siamo gli ultimi eroi di una certa generazione di attaccanti. E’ stato il mio miglior partner d’attacco. Tre giocatori sopravvalutati? Pogba, James Rodriguez e Balotelli".

Un futuro da dirigente

Dopo l’addio al calcio giocato, però la carriera del giocatore barese potrebbe proseguire nel mondo dello sport più bello del mondo, magari con un ruolo dirigenziale: "Mi piacerebbe fare il responsabile dell’area tecnica. Come lo faceva Branca all’Inter. Io collante tra società, diesse e squadra: al d.s. faccio scegliere i giocatori ma poi l’ultima parola devo averla io, perché di calcio me ne intendo".

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