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Cassano: “Ero malato di sesso, mia moglie mi ha guarito”

Il barese si racconta a 360°: dall’idolatria per Messi, alle speranze di diventare come Capello fino alle offerte di mercato ricevute, in attesa di una chiamata da un club italiano.
A cura di Marco Beltrami
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Antonio Cassano si racconta a 360°. L'attaccante barese dopo la travagliata conclusione della sua avventura con il Parma è pronto a tornare in campo nella prossima stagione. Sarà un'estate di allenamenti intensi per FantAntonio che vuole recuperare lo smalto dei tempi migliori nella fase finale della sua carriera. Non mancano le proposte di mercato a Cassano, che aspetta però ancora una chiamata da un club italiano che gli permetta di riprendersi la maglia della Nazionale azzurra: "Da uno a dieci oggi sono felice mille anche senza calcio ma con il calcio lo sarei diecimila. Mi manca tanto il mio lavoro e aspetto di ricominciare a farlo: per ora ho avuto proposte da Olympiakos Atene, Sporting Lisbona e Atletico Mineiro, ma spero ancora in una chiamata dall’Italia per giocare ancora in Nazionale. E’ come tentare l’impossibile, dunque perlomeno devo fare la scelta migliore".

Cassano non ha perso occasione anche per parlare di quello che è il suo idolo assoluto, ovvero Lionel Messi. L'attaccante del Barcellona per il barese ha superato anche Diego Armando Maradona: " Il mio idolo? In principio è stato Maradona, poi ci fu Totti, e infatti scelsi la Roma perché c’era lui. E poi arrivò l’illuminazione, dieci anni fa. Non mi emoziono facilmente per i colpi degli altri, ma Messi non mi stufo mai di guardarlo, perché ogni volta fa qualcosa di diverso. Potevo incrociarlo già quando ero a Madrid, stavo perandare a conoscerlo ma poi mi vergognai. Trovai il coraggio di parlargli solo nel 2011, prima di Barcellona-Milan 2-2: gli andai incontro e gli dissi solo “A livello di calcio, sei sopra Dio”. Lui rise e mi abbracciò, io pensai che mettere insieme il mio destro e il suo sinistro non sarebbe male, anche se fra i due piedi non esiste il paragone. Messi è meglio anche di Maradona: fa quello che faceva Diego ma con tre-quattro marce in più, gioca a livelli stratosferici da dieci anni e ha vinto molto di più. E non dite che vince tanto grazie al Barcellona: col cavolo che il Barcellona avrebbe vinto così tanto senza di lui".

Durante la sua avventura calcistica, oltre a Messi, Cassano ha avuto la possibilità di affrontare da avversario grandissimi giocatori. Da Maldini a Zidane, passando per i duelli con Chiellini, l'ex Parma rivela curiosi retroscena: "Anche quando esageravo nel prendere in giro gli avversari ce n’era uno con cui era impossibile provarci: il maestro Paolo Maldini, il più forte senza essere il più duro, dieci a zero su tutti gli altri. Il più duro credo sia stato Chiellini, però sempre leale. Come le ha sempre prese Zidane, l’avversario più forte di quelli che ho sfidato “da lontano”, in altre zone del campo. Sul piede aveva un guanto, non dimenticherò mai uno Juve-Bari sotto il diluvio: calciavi e la palla non andava avanti, la toccava lui e si muoveva". L'attaccante pugliese però sorprende tutti quando si parla dei propositi futuri e soprattutto dai modelli da seguire: la speranza del funambolo di Bari vecchia è quella di diventare come Fabio Capello. "Come mi vedo da vecchio? Panzone, senza capelli e felice. Il mio “vecchio” ideale? Visto che ormai ha quasi settant’anni, Fabio Capello: ha sempre vissuto con determinazione e coerenza, non ha mai guardato a destra o a sinistra, ma sempre dritto. Spero non si offenda per averlo definito “vecchio”, perché l’ho già fatto incazzare abbastanza…Altri sport? Devono avermi brevettato per il calcio, non so fare altro. Ma ho tre miti: Federer, Bryant e Rossi, sono stato fortunato ad averli vissuti".

In conclusione un ringraziamento particolare alla moglie Carolina che ha avuto il merito di guarire Cassano da una curiosa dipendenza: "Sono stato malato di sesso. Carolina è stata anche la mia dottoressa, perché mi ha fatto guarire. – conclude nella sua lunga intervista a "La Gazzetta dello Sport" – Prima stavo più o meno con tutte."La donna perfetta per me. Che fosse lei l’ho capito quando mi ha fatto aspettare un mese e mezzo prima di darmi un bacio “a stampo”, ma forse non me l’aveva ancora dato e avevo già capito che con lei avrei fatto dei figli, e non voglio fermarmi qui. Io non piango molto ed è più facile che lo faccia di gioia, ma quando è morto il presidente Garrone l’ho fatto con il cuore: quel giorno che l’ho insultato sì che avevo preso una cattiva strada, anche se per un minuto solo"

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