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Caso Koulibaly, parla l’arbitro Irrati: “Nessun coraggio da parte mia: era una vergogna”

Il direttore di gara che ha sospeso il match dell’Olimpico per 3 minuti ritorna sulla sua decisione: “Doverosa. Anche il giocatore era in forte imbarazzo. Non si poteva più far finta di nulla”. E a Pioli che si è detto contrario: “L’arbitro sono io, lui pensi ad allenare”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il ‘caso' Koulibaly non cessa a far parlare di sè, com'è giusto che sia quando l'attenzione mediatica è rivolta a condannare vergognosi atteggiamenti dei tifosi sugli spalti. E a tornare sull'argomento è stato il direttore di gara, Massimiliano Irrati che, suo malgrado, è diventato protagonista della sfida dell'Olimpico tra Lazio e Napoli quando, davanti ai reiterati ‘buuuu' razzisti ha deciso di interrompere il gioco, minacciando di sospendere anche la partita se la situazione non fosse migliorata.

Scelta doverosa – Nessun vanto, nessun plauso anche se il suo gesto è stato elogiato da tutti: la sospensione di Lazio-Napoli, a causa dei "buuu" razzisti della tifoseria biancoceleste nei confronti di Koulibaly, ha già fatto scuola. L'arbitro Massimiliano Irrati di Pistoia ripercorrendo quei momenti quasi si stupisce per la tanta attenzione ricevuta: "Mi è dispiaciuto aver interrotto la gara per 3 minuti e 40 secondi e poi appena abbiamo ripreso il gioco, alla prima palla che Koulibaly ha toccato sentire di nuovo lo stesso verso" da parte dei tifosi laziali, non contenti. Irrati ha però continuato a far giocare, ‘tappandosi' le orecchie: Mi è dispiaciuto tantissimo però abbiamo fatto il possibile. Non ci ho pensato su due volte: speriamo che anche se il segnale non è stato fortissimo sia stato forte abbastanza e speriamo sia l'ultima volta che parliamo di questo".

Tirata d'orecchie a Pioli – Una sospensione doverosa che però non è piaciuta a Stefano Pioli, che l'ha commentata come una decisione superflua, quasi inutile. Atteggiamento e pensiero che Irrati rispedisce al mittente biancazzurro: "Alla fine l'arbitro lo faccio io, non lui: so io cosa il regolamento mi impone di fare". Parole chiare perché in quel momento la situazione era ingestibile: "Quello che si sentiva nello stadio erano dei cori contro un ragazzo di colore e quindi l'unica cosa da fare era interrompere la partita. Koulibaly in campo si era accorto ma forse era una situazione di imbarazzo anche per lui."

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