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Caso Eldense, il club chiude i battenti tra scommesse e investitori italiani insolventi

Il club sconfitto 12-0 dal Barcellona B in un match che è finito sotto l’inchiesta sulle scommesse illecite, ha diramato un comunicato in cui dichiara la ‘sospensione dall’attività sportiva”. Il motivo principale è che il gruppo italiano, capitanato dall’investitore Capuani, non ha mai versato stipendi e assegni promessi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il pianto dei giovani giocatori dell'Eldense sconfitti 12-0 dai pari età del Barcellona B aveva fatto il giro del mondo, commosso per lo sconforto di quei ragazzi umiliati sul campo con un punteggio che è diventato già una nuova pagina della storia del calcio minore spagnolo. Ma oggi il nome della Eldense è ritornato prepotentemente su tutti i giornali iberici e non per ben altri motivi, molto meno edificanti: l'accusa di aver truccato le partite (tra cui il 12-0 subito) e di avere rapporti con la ‘ndrangheta. Un'inchiesta che ha portato il club a chiudere i battenti poche ore dopo la sfida ai giovani catalani, denunciando il fallimento per mancanza di stipendi, con gli inquirenti che hanno arrestato il tecnico, italiano, Filippo di Pierro.

Ombra delle scommesse e fondi mai arrivati – Non è stata la sconfitta. bensì la mancanza di garanzie e di soldi che non sono mai arrivati. David Aguilar, il presidente del club spagnolo, ha spiegato le ragioni della rescissione con il gruppo italiano, capitanato da Nobile Capuani di San Benedetto del Tronto che si era fatto garante per il mantenimento della società: "Non è solo per sabato, quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma per una somma di cose: dovevano aver rescisso dei contratti di giocatori che hanno licenziato, dovevano aver depositato assegni in banca per pagare i calciatori che hanno ingaggiato… mai fatto tutto ciò".

Il comunicato e i precedenti di Capuani – Accuse precise, circostanziate che adesso alzano il velo sui rapporti con ambienti malavitosi. La squadra domenica ha diffuso un comunicato nel quale si annuncia «la rescissione del contratto sottoscritto con il gruppo di investimento italiano e, cautelarmente, sospende l’attività sportiva della prima squadra» quando rimangono ancora sei partite da giocare. Capuani, purtroppo non ha un passato edificante nel mondo del calcio. Arrivato a Elde a gennaio, è l’ex direttore generale del Poggibonsim abbandonata a inizio di dicembre tra mille polemiche e con l’odio profondo dei tifosi delusi. Un trattamento riservato in passato anche ad altre squadre come il Grottammare e L’Aquila o il Jumilla proprio in Spagna, in una gestione di soli 3 mesi ma di circa 140 mila euro di debiti.

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