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Carrasco e Isco brillano nell’ultima gara europea al Calderon. Insostituibile Modric

In finale ci va il Real Madrid ma nei primi 15′ i colchoneros di Simeone hanno messo paura alle merengues con le reti di Saul e Griezmann. Isco rimette le cose a posto e Zidane vola a Cardiff. L’Atletico lascia il Vicente Calderon con una prestazione da squadra vera e orgogliosa. Prova incolore per Cristiano Ronaldo.
A cura di Vito Lamorte
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L'Atletico Madrid ci prova ma è il Real a staccare il pass per la finale di Champions League 2016/2017. La squadra di Diego Pablo Simeone ha cercato in tutti i modi di regalare un sogno ai suoi tifosi ma dopo la rete del 2-1 di Isco si è spenta un po' la carica agonistica: l'ultima gara europea al Vicente Calderon porta in dote una bella vittoria ma la qualificazione per l'ultimo atto della massima manifestazione europea è della Casa Blanca. Le merengues di Zinedine Zidane parteciperanno alla 14esima finale e proveranno a fare doppietta dopo la vittoria dello scorso anno a Milano: sarebbe la prima volta nella storia della Champions League. Non si interrompe nemmeno questa volta la striscia positiva del Real con i cugini nelle sfide internazionali: dal 1959 ad oggi sono sempre i blancos ad avere ragione.

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L'Atletico Madrid parte fortissimo e nel giro di 15′ riesce a dimezzare la distanza (da -3 a -1) rispetto al risultato dell'andata grazie alle reti di Saul e Griezmann ma Isco a pochi munti dall'intervallo raffredda gli animi del Vicente Calderon. Il Real non aveva mai subito 2 reti nei primi 16 minuti di gioco nella moderna Champions: il record precedente era di 22′ contro la Roma nel 2004. La ripresa perde di ritmo con le merengues che fanno possesso palla e l'Atletico che non riesce più a pungere la difesa della squadra di Zidane. L'ingresso di Correa dà un po' di verve ai padroni di casa ma non basta per trafiggere Keylor Navas. A Cardiff sarà Juventus-Real Madrid.

I migliori

Yannick Carrasco. Sulla fascia destra è una furia, incontenibile sotto tutti i punti di vista. L'esterno belga non ci sta ad arrendersi fin da subito e fa il diavolo a 4 nella sua zona di competenza. Marcelo non riesce a contenerlo nella prima parte di gara e lui è la spina nel fianco più dolorosa della difesa merengues.

Isco. Questo ragazzo gioca in maniera divina a futbol anche nelle partite più dure e difficili: palleggia con i compagni, stoppa la palla in qualsiasi modo e questa sera è l'uomo della provvidenza per il Real con la rete che porta le merengues in finale. Incredibile come un talento del genere trovi poco spazio: va bene la concorrenza ma l'occhio vuole sempre la sua parte.

Karim Benzema. La giocata che compie in occasione della rete di Isco è pazzesca: il francese ne dribbla tre sulla linea di fondo e poi appoggia al limite per Kroos. La punta del Real si muove molto sul fronte d'attacco e, soprattutto nella prima parte, aiuta la sua squadra a portare in avanti il baricentro e il raggio d'azione dopo l'inizio arrembante dei colchoneros. Si muove meglio del suo partner d'attacco, CR7, e fa un gran lavoro sia in appoggio che in rifinitura.

Luka Modric. Se nella gara d'andata aveva lasciato la scena ai suoi partner di centrocampo, questa sera il croato è il migliore della linea mediana del Real Madrid. Mai banale nelle sue giocate il numero 19: un calciatore eccezionale per la qualità e l'intelligenza tattica. Insostituibile.

Saul  Niguez. Sembra essere l'uomo che sente di più la gara: dopo averla caricata nei giorni scorsi a colpi di tweet e memore della brutta figura dell'andata il centrocampista dell'Atleti sblocca il risultato con un bel colpo di testa e corre senza fermarsi mai. Cala nella ripresa ma resta uno dei migliori.

I peggiori

Danilo. Ogni volta che questo ragazzo brasiliano del 1991 calca un campo di Champions League la domanda è sempre la stessa: "Cosa ci fa lì in mezzo?". Il Real lo ha portato in Spagna per 31,5 milioni di euro da quella miniera d'oro che è il Porto ma non si spiega davvero l'iper valutazione di questo laterale proveniente dallo stato di Minas Gerais.

Stefan Savic. L'ex centrale della Fiorentina non è sicuro in alcune chiusure e si fa anticipare spesso da Benzema. L'ammonizione al minuto 6 pregiudica tutta la sua gara.

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