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Careca crede nella remuntada: “Il Napoli vincerà 2-0 con il Real”

L’ex grandissimo centravanti brasiliano incoraggia la squadra di Sarri, che però non caricherà negli spogliatoi prima del match di ritorno: “Non inconterò i giocatori come ha fatto Maradona, queste cose non mi piacciono”.
A cura di Alessio Morra
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Antonio Careca crede nella ‘remuntada’ del Napoli. Lo straordinario attaccante, protagonista ai tempi di Maradona, che sarà allo stadio martedì prossimo quando al San Paolo si presenterà il Real Madrid nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League, è convinto che i ragazzi di Sarri possano riuscire ad eliminare la squadra campione in carica. Il brasiliano è conscio della grandezza di Ronaldo e compagni, ma al cuor non si comanda e lui spera in un bel 2 a 0:

Il Real Madrid è favorito, ma due gol non sono impossibili da recuperare: a Napoli può succedere di tutto e spero che gli azzurri passino il turno. Se devo fare un pronostico, dico che il Napoli vincerà 2 a 0.

Poco prima della gara d’andata i calciatori negli spogliatoi del Bernabeu incontrarono Maradona che con le sue parole provò ad incoraggiarli. A Careca è stato chiesto se lui si comporterà allo stesso modo. L’ex bomber ha detto che non emulerà il vecchio amico e ha spiegato anche il perché: “Se andrò anche io nello spogliatoio come ha fatto Maradona? Quando giocavo non mi piacevano molto queste incursioni, anche in allenamento”.

Il reparto offensivo del Napoli è molto forte e molto produttivo, ma un attaccante come Careca di sicuro farebbe comodo a Sarri. Il cinquantaseienne ex giocatore in virtù della sua grande esperienza dà dei consigli ai calciatori partenopei sia dal punto di vista mentale, perché devono essere sempre sul pezzo, sia dal punto di vista tattico perché non devono distrarsi mai contro un avversario così forte:

I giocatori non devono mai perdere la concentrazione, magari una birra dopo una partita sì, ma prima della partita mai. Tatticamente il Napoli dovrà essere come un mastino, soprattutto quando non avrà la palla, e invece quando avrà la palla dovrà semplicemente giocare come sa, come gli ha insegnato Sarri.

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