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Calcioscommesse: chiesto il rinvio a giudizio per Antonio Conte

Nessuna archiviazione. Ma il ct non si dimetterà, chiederà il rito immediato per presentarsi all’Europeo senza più impegni giudiziari. Il rinvio a giudizio è stato chiesto dal pm Di Martino, all’interno dell’inchiesta “Last Bet” che ha coinvolto il tecnico per la presunta frode sportiva ai tempi del Siena. Nei guai anche Colantuono, al tecnico è contestata la presunta combine di Crotone-Atalanta del 2012, e alcuni calciatori ed ex giocatori (Stefano Mauri, Beppe Signori, Luigi Sartor e Cristiano Doni)
A cura di Alessio Pediglieri
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La Procura di Cremona ha deciso per Antonio Conte: nessuna archiviazione ma la richiesta di rinvio a giudizio per il tecnico della Nazionale che dovrà rispondere ai magistrati ancora una volta sulle vicende legate a "Last Bet", indagine giudiziaria iniziata più di due anni fa e ancora in corso per la vastità dei soggetti coinvolti. "Amareggiato ma vado avanti", le prime parole dell'ex allenatore della Juventus alle agenzie. Per Conte non ci sono nuove accuse ma si deve definire la sua posizione in modo definitivo sul ruolo che ha svolto ai tempi della panchina del Siena relativamente a partite incluse dagli inquirenti nel filone del Calcioscommesse. Nella richiesta di rinvio a giudizio si fa riferimento agli accordi sottoscritti tra gli allenatori e la Federcalcio in cui è previsto che il tecnico debba "salvaguardare la condotta morale dei calciatori perché sia consona ai principi di lealtà e probità".

Sono 103 nel complesso le persone indagate, tra cui anche l'ex allenatore dell'Atalanta (oggi a Udine), Colantuono: al tecnico è contestata la presunta combine di Crotone-Atalanta del 2012. Sul libro degli inquirenti, ma con la più pesante accusa di associazione a delinquere, anche l'ex capitano della Lazio Stefano Mauri, Beppe Signori, Luigi Sartor e Cristiano Doni. In particolare, per quanto riguarda il capitano biancoceleste, l'accusa fa sempre riferimento a Lazio-Genoa 4-2 del maggio 2011.

Posizione aperta per Albinoleffe-Siena – Nelle scorse settimane si era parlato anche di una presa di posizione radicale del ct: dimissioni immediate nel caso in cui la magistratura sportiva non avesse deciso per l'archiviazione della sua posizione all'interno dell'inchiesta "Last Bet". Nessuna alternativa per Conte che non avrebbe accettato di preparare il prossimo Europeo mentre le vicende giudiziarie continuassero nei suoi confronti e dovendo affrontare la stampa non su argomenti calcistici. Una posizione dura, intransigente che però non ha sortito i probabili effetti sperati: il pm Di Martino e la Procura di Cremona – titolare dell'inchiesta – hanno chiesto il rinvio a giudizio del tecnico in attesa di sentirlo sulle gare coinvolte nelle indagini (solo quella di Bergamo giocata contro l'Albinoleffe).

Collaborazione giudiziaria – Davanti alla decisione degli inquirenti, tramite i propri legali, Antonio Conte ha fatto sapere che chiederà il rito immediato per evitare sovrapposizioni con gli impegni di ct, ma non si dimetterà dall'incarico preso con la Figc per sostituire Cesare Prandelli. Così, oltre alle memorie già depositate da giorni in procura, il team di avvocati di Conte sta già preparando una difesa che verterà sulla volontà del loro assistito di agevolare in qualsiasi modo la giustizia, con il chiaro intento di chiudere il prima possibile la questione.

Nessun patteggiamento – I legali del ct hanno consegnato alcune memorie difensive per dimostrare l’insussistenza del reato di frode sportiva a carico del loro assistito ma secondo il pm, invece, il capo d’imputazione ha in parte retto. Conte era stato chiamato in causa per due gare ma dovrà difendersi solo per Albinoleffe-Siena visto che solo in quel caso le spiegazioni e le prove adottate non hanno convinto Di Martino. Conte avrebbe potuto usufruire di una terza via, quella del patteggiamento che avrebbe permesso l'archiviazione ma si è sempre difeso definendosi estraneo alle vicende e rifiutando qualsiasi accusa di frode sportiva.

Lo scenario – L'obiettivo dichiarato di Conte è arrivare a un giudizio prima degli Europei del 2016 attraverso il rito immediato che prevede anche il contro-interrogatorio che costituisce parte della strategia da utilizzare. Il rito richiesto è un diritto previsto per tutti i cittadini dal nostro ordinamento e se verrà accettato dal giudice, in autunno Conte sarà subito in tribunale a difendersi. La sua posizione sarà stralciata e andrà direttamente a processo senza dover passare dal Gip (il Giudice delle indagini preliminari). Ovviamente tutta l'attenzione sarà rivolta a lui ma così facendo otterrebbe il primo grado di giudizio quasi certamente prima dell’inizio degli Europei del prossimo giugno. Un obiettivo che è la condizione sufficiente e necessaria per proseguire il lavoro di CT.

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