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Calcioscommesse, Mauri: “Sospetti su di me inaccettabili”

Il capitano della Lazio si sfoga su Facebook: “D’ora in avanti mi tutelerò assieme ai miei avvocati”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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stefano mauri

Stefano Mauri affonda il colpo: il capitano della Lazio, tirato in ballo nel nuovo filone del calcioscommesse sul quale sta indagando la Procura di Cremona, non ci sta ed attraverso Facebook si lascia andare ad un lungo sfogo. "Leggo dalle solite testate giornalistiche approssimative e male informate che il mio nome torna al centro dell'inchiesta, perchè la Procura sospetta che “Stefano160268”, nickname che dialoga con Palmieri coinvolto nel giro delle scommesse, possa essere io", ha affermato il capitano biancoceleste, "Questa cosa è veramente assurda e ha dell’incredibile: la Procura di Cremona ha la disponibilità del mio computer personale da più di 2 anni; non ci voleva (e non ci vuole!) molto a verificare qual'è l'account Skype che utilizzavo: dall'elenco utenti Skype é possibile verificare le generalità dell'utente comparso sulle pagine dei giornali, che spero la Procura abbia già trovato, e che certamente non sono io. Non posso credere che testate giornalistiche così importanti, sempre ammesso che la Procura abbia davvero i sospetti di cui si parla, non abbiano svolto le opportune verifiche. Mi rendo conto che "il caso Mauri" abbia più effetto ed impatto mediatico", ha concluso Mauri, "ma non posso accettare ancora questi sospetti su di me e quindi, d’ora in avanti, mi tutelerò nelle giuste sedi insieme ai miei avvocati".

Quel che è certo è che l'inchiesta di Cremona andrà avanti, per accertare tutte le responsabilità. Il pm di Cremona Roberto De Martino aveva fatto sapere ieri che la prima inchiesta verrà chiusa entro Natale, quando ci sarà il deposito di tutti gli atti, con l’ipotesi di associazione a delinquere transnazionale finalizzata alla frode sportiva. Quindi, le parti avranno venti giorni per controbattere alle accuse e richiedere eventualmente patteggiamenti e riti alternative. Alla chiusura vera e propria dell'inchiesta, invece, saranno rinviati a giudizio circa un centinaio di indagati. E non è escluso che nelle prossime settimane possano esserci nuovi, inquietanti sviluppi.

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