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Calcioscommesse, il Napoli punta all’assoluzione in Appello

Al secondo grado del processo, a Roma ci sarà anche il presidente Aurelio De Laurentiis. L’avvocato del club, Grassani: “Confuteremo dalla base la sanzione che sta determinando conseguenze devastanti a carico della società”
A cura di Maurizio De Santis
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il capitano del napoli

Nell'aula dell'Hotel Nh Vittorio Veneto di Roma ci sarà anche il presidente Aurelio De Laurentiis. E' lì che i giudici della Corte di Giustizia Federale si riuniranno per il secondo grado del processo sul Calcioscommesse che ha visto il Napoli sul banco degli imputati (e dei condannati) per le rivelazioni dell'ex portiere, Matteo Gianello, relativamente a un tentativo di aggiustare la partita con la Sampdoria (maggio 2010) e all'omessa denuncia di Grava e Cannavaro. Gli avvocati del club azzurro sono pronti, la strategia difensiva sarà capillare: non vi è stato nessun risultato combinato, né vi fu movimento di scommesse in relazione al match incriminato. Troppo poco perché una società debba pagare con 2 punti di penalizzazione e la squalifica (6 mesi) inflitta ai suoi tesserati. Il Napoli, dunque, punta a una radicale revisione della sentenza, ma già la riduzione della sanzione (da -2 a -1) sarebbe positiva, soprattutto ora che gli azzurri sono tornati prepotentemente in corsa per il primo posto con Juve e Lazio.

Siamo fiduciosi – ha ammesso Mattia Grassani, legale del club -. Ci sono ancora due gradi di giudizio e il Napoli farà valere in quelle sedi le proprie ragioni, non legittimando nessun tipo di illecito e confutando dalla base la sanzione che sta determinando conseguenze devastanti a carico della società.

Mercato bloccato. Se le squalifiche dei difensori dovessero essere cancellate, allora si fermerebbe anche il mercato del Napoli che, finora, ha ingaggiato Armero e Calaiò. In caso di ulteriore condanna, invece, sarebbe inevitabile ricorrere all'acquisto di un altro difensore centrale.

Ricorso al Tnas. In ogni caso, se la sentenza non dovesse accogliere le richieste, il Napoli ricorrerà fino al terzo ed ultimo grado di giudizio (Tnas) per veder cancellata quella che viene considerata un'ingiustizia con l'assoluzione piena del club e dei calciatori.

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