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Calciomercato Serie A, da Pastore a Cuadrado: in 5 anni vendute 20 stelle

Nell’ultimo lustro il calcio italiano ha venduto i suoi fenomeni ricavando oltre 500 milioni di euro: da Pastore a Cavani, da Eto’o a Immobile, passando per Lavezzi, Sanchez, Jovetic, e ultimo, Cuadrado. E in attesa di giugno quando partiranno i vari Icardi, Dybala, Pogba per una Serie A sempre più periferia del calcio che conta.
A cura di Alessio Pediglieri
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Un calcio alla crisi dal calcio in crisi, il nostro. Per combattere l'indebitamento sempre più pressante verso i nostri club, invece di cambiare un sistema che non funziona si preferisce continuare a chiudersi gli occhi, a sfornare talenti o scoprirne di nuovi per poi rivenderli alla prima occasione economicamente vantaggiosa salutando qualsiasi discorso di progetti tecnici a media e lunga scadenza. Semplici chiacchiere con cui intrattenere i sempre più pochi tifosi che vanno la domenica (ma anche il venerdì, il sabato, il lunedì) nei fatiscenti stadi nostrani per assistere sempre più spesso ad uno spettacolo da periferia. La verità è che malgrado tutto e tutti siamo ancora in grado di crescere e coltivare promesse di prima qualità ma che non facciamo alcuna politica atta a trattenerle e farle nostre, usandole come volano per far ripartire il carrozzone. Preferiamo – come spesso accade – la via più breve e veloce: vendere. Con la scusa di far quadrare i bilanci, con il fair play che soffoca le società, la crisi strutturale che non conosce ostacoli e via dicendo. Come se nel resto d'Europa ci fossero solo rose e fiori.

Oggi Cuadrado, domani Pogba. L'ultimo ad andarsene in ordine di tempo è stato Juan Cuadrado, ma non sarà l'ultimo perché quest'estate stimo tutti sereni nel veder partire Paul Pogba, Paulo Dybala, Mauro Icardi al primo assegno sventolato sotto il naso dei presidenti di turno. Noi siamo quelli che riportano a casa i Cerci e i Santon e fanno partire i Cavani, gli Ibrahimovic, gli Snejider, gli Immobile. Questa è la nostra realtà e la storia dell'ultimo lustro ce lo conferma amaramente.

Il record: Cavani per 67.9 milioni al Psg. Certo, nel breve c'è chi se la gode, come il Napoli, il Palermo o la stessa Fiorentina. Quando De Laurentiis cedette al Psg prima Lavezzi per 28,9 milioni, poi Cavani per 67,9 milioni, ancor oggi record degli ultimi 5 mercati, sotto il Vesuvio si brindò. Con la società che vantava (e vanta tutt'oggi) bilanci in utile e con un patrimonio che gli ha permesso di compiere altri acquisti e virare su nuove strategie di mercato. Tutto vero, ma dal punto di vista sportivo? Una Coppa Italia e una Supercoppa. Game Over.

Tanti milioni, ma zero risultati. Anche in riva all'Arno si sono fatti negli anni bene i conti in tasca i fratelli Della Valle. Dai 200 milioni versati nelle casse della Fiorentina per farla diventare una grande società oggi la strategia è cambiata, basti guardare le ultime cessioni a peso d'oro: 24,4 milioni per Nastasic,  26,7 per Jovetic (entrambi al City), ora 32 milioni per Cuadrado al Chelsea. Ma dal punto di vista sportivo? Zero. Come uno Zero è il risultato calcistico del dopo Triplete in casa Inter, quando partì coperto d'oro Samuel Eto'o e si guadagnò non poco dalla cessione di Sneijder e Thiago Motta, altre stelle di una squadra che vinse tutto. Così come i cugini rossoneri che si stropicciarono gli occhi per il ‘pacchetto' 2×1 Thiago Silva e Ibra al Psg. Il risultato è davanti a tutti: casse sempre vuote e una deriva calcistica impressionante.

Una diaspora infinita. Tanti, sono tantissimi i nomi che potevano far grande l'Italia ma che stanno facendo o faranno le fortune altrui. Javier Pastore, gioiellino del Palermo pagato quasi 40 milioni dal Psg nel 2011, stessa stagione in cui partì anche ‘Maravilla' Sanchez alla volta del Barcellona (34 milioni). Poi, l'anno dopo il colpo d'autore di Galliani al Psg: Thiago Silva e Ibrahimovic 61 milioni (41+20). Poi, come detto il Napoli di De Laurentiis  con Lavezzi e Cavani in due tornate (28,9 + 67,9 milioni). In mezzo tanti altri, d Eto'o, a Thiago Motta, a Sirigu, Verratti, Jovetic, Benatia, Immobile, Cuadrado. In attesa di salutare Icardi, Dybala e Pogba.

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