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Calciomercato, Mertens: “Lo Schalke? No, resto a Napoli”

L’ala belga spegne il chiacchiericcio di mercato e smentisce presunti malumori per il poco spazio concessogli finora. “Anche Higuain ha fatto panchina… e io non penso di andare via da Napoli”
A cura di Maurizio De Santis
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"Lo Schalke 04? No, resto a Napoli". Dries Mertens, ala mancina belga, spegne così le chiacchiere di mercato e con esse anche i presunti malumori per una stagione che lo vede in seconda fila rispetto all'anno scorso. Dal Psv Eindhoven alla maglia azzurra, con gli schemi di Benitez andò a nozze (47 presenze tra campionato e Coppa, 11 gol – tutti in A) fino a conquistare la nazionale, la fiducia di Wiltmots e la certezza di giocare il Mondiale in Brasile. Polvere di stelle, magia (parzialmente) svanita quest'anno: poco spazio, meno opportunità di giocare, la botta alla testa presa durante Belgio-Galles che aveva fatto temere il peggio, un pizzico di malasorte (la traversa centrata contro l'Udinese in Coppa Italia) lo hanno derubricato a ruolo di comprimario, complice l'esplosione di Insigne prima (almeno fino all'infortunio) e la duttilità di De Guzman poi. Spaccava le partite ed era micidiale, adesso vorrebbe spaccare il mondo per risalire nelle gerarchie della squadra e convincere il tecnico che può essere letale sempre, non solo a gara in corso. "Si aspettava di essere impiegato di più", ha ammesso il suo agente – Soren Lerby – in una recente intervista, parole che non sono anticamera di un addio.

Sporza.be – sito belga d'informazione – ha chiesto a Mertens della sua avventura a Napoli e del suo futuro. L'occasione è stata la presenza del calciatore al Salone dell'Auto di Bruxelles: lascerà la maglia azzurra a gennaio? La risposta è netta, non c'è pericolo che venga frainteso. "Non ho alcuna intenzione di andare via, non ne ho motivo. Lo Schalke 04? Non so nulla di club che hanno chiesto informazioni su di me". Surplus d'impegni, esigenze tattiche, necessità di far ruotare la rosa: il belga mostra d'aver imparato a memoria (e di rispettare) la lezione di Benitez. "Oltre ad attaccare, bisogna anche saper difendere ed è molto faticoso… per questo motivo il nostro allenatore fa turnover". Ottantaquattro minuti con il Palermo (4a giornata), 90′ con l'Atalanta (9a), 72′ a Milano contro i rossoneri (15a): sono le partite in cui ha avuto più tempo a disposizione, per il resto è stato utilizzato col contagocce. Nessuna polemica. "Questa settimana (in riferimento alla sfida di Coppa Italia con i friulani, ndr) anche Gonzalo Higuain era in panchina – ha aggiunto – e questo chiarisce come vanno le cose".

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