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Calciomercato, gennaio 2016: acquisti e cessioni di Napoli, Juve, Fiorentina, Inter, Milan

Il Napoli ha acquistato Grassi e Regini, la Juventus ha pensato ai giovani. La Viola si è fatta sfuggire Lisandro Lopez, l’Inter ha acquistato Eder, al Milan è tornato Boateng. La Roma s’è accontentata di El Shaarawy e Perotti. Nessuno dei top team di Serie A ha sferrato l’assalto vincente a grandi campioni.
A cura di Alessio Pediglieri
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Eder
Eder posa con la sciarpa nerazzurra (credits Inter.it)

Al primo febbraio manca poco, pochissimo. Alle 23 di lunedì cala il sipario del calciomercato invernale 2016. Con le grandi che sono a guardarsi intorno ma che non affondano il colpo. Forse lo faranno nelle ultimissime ore, o forse no. Al momento c'è un gran parlare di giocatori, schemi, qualità tecniche, ingaggi e contratti. Alla fine se si guarda il tabellone delle uscite e delle entrate si stenta a trovare un nome che realmente possa fare la differenza da qui a maggio garantendo il salto di qualità che la sessione di riparazione dovrebbe altresì garantire.

Napoli: Grassi, Regini e nulla più – Iniziando dal Napoli, le new entry sono conosciute da tutti: Alberto Grassi. Il giovane centrocampista ex Atalanta che è stato prelevato dalla Dea e che ha vestito l'azzurro col quale, purtroppo, si è subito infortunato. Poi Vasco Regini della Sampdoria, difensore approdato alla corte di Sarri nelle ultime ore. Per il resto, sono partiti Zuniga alla volta del Bologna, Henrique al Fluminense. Non ci sono altre trattative, quelle che erano state iniziate, si sono spente come cerini al vento: da Kramer a André Gomes passando per Herrera.

Juventus: si lavora sui giovani – Dietro agli azzurri, la Juventus. Anche in questo caso il mercato langue. Non c'è stato il colpo tanto cercato, come Gundogan dal Borussia Dortmund. I risultati dopotutto stanno dando ragione ad Allegri e quindi Marotta può anche lavorare su altri fronti e obiettivi. E' stato ufficializzato Mandragora, colpo in divenire, così come altri giovani che orbiteranno dal prossimo giugno nell'emisfero calcistico juventino.

Fiorentina, il colpo a vuoto per Lisandro – La Fiorentina aveva tra le mani il colpo grosso: Lisandro Lopez ma alla fine non è arrivato così come Mammana. Anche in riva all'Arno manca il nome che possa fare la differenza. I Della Valle hanno smaltito la rosa di Paulo Sousa. Addio a Pepito Rossi andato al Levante, al difensore Bagadur (Salernitana), Rebic (Verona), Matos e Mario Suarez (Watford). In entrata ecco Tino Costa dal Genoa, Zarate dal West Ham, Tello dal Porto. Non materiale da spellarsi le mani per gli applausi ma comunque movimenti che possono arricchire le soluzioni alternative dei viola in campionato.

Inter, Eder scacciaguai? – L'Inter il colpo grosso l'ha piazzato e si chiama Eder. Perché era il giocatore preteso da Mancini dopo i vari tentativi a vuoto. E quindi si tratta forse del fiore all'occhiello di questa sessione in attesa di capire se poi lo sarà anche in campo. E' sul fronte partenze che i nerazzurri si sono mossi molto: Dodò e Ranocchia alla Samp, Guarin in Cina, Santon e Montoya con le valigie pronte. In entrata ci potrebbe essere anche Banega del Siviglia al quale verrà sferrato l'ultimo assalto nel weekend.

Milan, il ritorno di Boateng – Il Milan non è quasi pervenuto alla voce acquisti. E' rientrato ufficialmente alla base, ma lo si sapeva da mesi, Kevin Prince Boateng che è andato a incrementare il centrocampo rossonero. E' partito Cerci, El Shaarawy è andato a Roma senza passare dal via, si lavora per cedere Niang al Leicester. Si stava dando Luiz Adriano in Cina, ci sono sirene americane per Honda. Ma nessun nome sulla lista degli acquisti. Per Mihajlovic si deve pensare al campo non al mercato, il messaggio è chiaro.

Roma, mezza rivoluzione – El Shaarawy e Perotti quali esterni d'attacco, Zukanovic in difesa. Via Doumbia e Gervinho. Così la Roma di Spalletti cerca di rimediare all'emorragia di punti e risultati che, poco alla volta, l'ha precipitata lontano dalle posizioni di vertice. Il debutto del Faraone è stato positivo, il colpo di tacco alla Ibra ha dato nuova carica al calciatore e fiducia all'ambiente. Strada in salita, soprattutto se Dzeko non riuscirà a sbloccarsi.

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