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Calciomercato, ecco perché il Napoli ha preso Regini e non Barba

Prestito con diritto di riscatto fissato a 2 milioni, è la formula per il passaggio dalla Samp al Napoli di Regini. Un’operazione ufficializzata dal presidente De Laurentiis che in sala stampa fischietta ‘un giorno all’improvviso’ e accenna a un ‘chi non salta è juventino’.
A cura di Maurizio De Santis
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Prima il rinnovo del contratto con la Sampdoria fino al 2017, poi il sì al Napoli. Vasco Regini, 25 anni, difensore centrale di piede sinistro (può giocare sulla corsia mancina sia come laterale sia come esterno di centrocampo) è il secondo rinforzo che gli azzurri hanno consegnato al tecnico, Sarri, come rilanciato dalle ultimissime notizie di calciomercato. A confermare l'operazione ci ha pensato direttamente il presidente azzurro De Laurentiis subito dopo il successo sull'Empoli dichiarando: "Regini? Non ci ho ancora parlato, ma ha appena firmato".  Questo il comunicato ufficiale: “Il Napoli ufficializza l'ingaggio di Vasco Regini dalla Sampdoria. Il difensore arriva in azzurro con la formula del prestito con opzione di riscatto".

La formula dell'operazione (prestito con diritto di riscatto fissato a 1.5/2 milioni di euro) quasi anticipa le prossime mosse di mercato per giugno (Maksimovic oppure Tonelli, da tempo nel mirino) spiega anche la ragione dello stop alla trattativa con l'Empoli per Barba che ai partenopei sarebbe costato sui 5 milioni rispetto ai 4 che avevano preventivato. L'ingaggio dell'ormai ex blucerchiato dà il via libera alla cessione di Luperto (classe '96) perché si faccia le ossa altrove, colma la rosa dei centrali e soprattutto consente al club di restare in regola con la normativa degli otto italiani in rosa.

La scheda di Regini (Transfermarkt)
La scheda di Regini (Transfermarkt)

Un giorno all'improvviso…

Il numero uno dei partenopei fa capolino in sala stampa fischiettando il motivetto cantato dalla Curva ‘un giorno all'improvviso', lasciandosi poi scappare un "chi non salta è bianconero". A proposito della trattativa con l'Empoli per Tonelli, il presidente De Laurentiis si è così espresso: "Tonelli? Corsi è molto intelligente e furbo, ma mentre alla furbizia si deve dare seguito in caso di necessità, all'intelligenza bisogna aprire la porta. Non era necessario forzare la mano per Tonelli. Durante le sessioni di mercato si può anche andare contro il credo della giovinezza e della freschezza. Non ci si deve fare per forza prendere dal gioco del rialzo".

Regini dopo Grassi. Il primo colpo (sfortunato) del Napoli è stato Alberto Grassi, classe '95 dell'Atalanta e dell'Under: è costato una decina di milioni (8+2 di bonus), comprese le opzioni che il diesse Giuntoli è riuscito a strappare ai nerazzurri per Sportiello (portiere, classe '92), Conti (terzino destro, classe '94), de Roon (mediano olandese classe '91). Talenti e promesse sulle quali i partenopei hanno messo le mani nel solco delle operazioni condotte anche dalla Juventus e che hanno portato sotto l'egida bianconera giovani interessanti, sia in Italia (Mandragora, Sensi) sia all'estero (Rogerio).

Le trattative del Napoli si sono concentrate anche sulle voci in uscita: perfezionati gli addii di Henrique (Fluminense), Fideleff (Nacional), Zuniga (prestito al Bologna), de Guzman (prestito al Carpi), nel novero delle cessioni compaiono anche i nomi di Dezi e Tutino (Bari). Al Carpi è stato girato in prestito anche Gnahorè (classe '93 prelevato dalla Carrarese e cresciuto nel Manchester City prima che gli infortuni ne frenassero le ambizioni, giocherà in Emilia per due stagioni).

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