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Inchiesta su 'ndrangheta e calcioscommesse

Calcio, scommesse e gare truccate dalla ‘Ndrangheta: 50 arresti in tutta Italia

Un nuovo filone sul Calcioscommesse scuote il calcio italiano: l’indagine, che vede coinvolti imprenditori, presidenti, dirigenti e calciatori di Lega Pro e Serie D, è scaturita dall’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro in seguito a intercettazioni effettuate sulla cosca Iannazzo. Il Presidente del Consiglio, Renzi: “Sono disgustato, perché il calcio è anche un valore aggiunto per l’immagine di un Paese all’estero e negli ultimi anni c’è sempre uno scandalo che ci lascia senza parole”.
A cura di Maurizio De Santis
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Associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva con l'aggravante di aver favorito i traffici di organizzazioni criminali, in particolare la ‘Ndrangheta. L'epicentro della nuova inchiesta ‘Dirty Soccer' sul Calcioscommesse questa volta è a Catanzaro, con l'inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia calabrese che ha generato la maxi-retata avvenuta in tutta Italia: 50 le persone arrestate (tra dirigenti, calciatori, presidenti di club e imprenditori), 70 gli indagati nel complesso e oltre 30 le società coinvolte, su tutte grava l'accusa pesantissima di aver alimentato un sistema di traffici e contatti tali da riuscire ad alterare i risultati delle partite di Lega Pro e Serie D attraverso due distinti sodalizi (un per categoria) che s'occupavano di combinare i match così da riciclare denaro nel giro degli incontri truccati.

Decine le gare finite sotto osservazione degli inquirenti con Pro Patria, Barletta, Brindisi, L'Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor Lametia, Sant'Arcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas, San Severo iscritte nel nuovo filone che getta ulteriore fango sul calcio italiano, sia pure dilettantistico. Dietro le sbarre sono finiti oltre a 15 calciatori, 6 presidenti di società sportive, 8 dirigenti, allenatori anche 10 cosiddetti ‘finanziatori' (ovvero scommettitori italiani e stranieri operanti da Malta, dal Kazakistan, dalla Russia, Cina e Serbia). Uno dei personaggi chiave dell'inchiesta sarebbe Fabio Di Lauro che sarebbe ritenuto dagli inquirenti una sorta di capofila, ‘rappresentante unico in Italia' dei cosiddetti ‘signori delle scommesse' che operavano sul territorio nazionale ed estero, investendo i proventi delle puntate sicure su conti che transitavano attraverso banche turche, serbe, cinesi ed italiane.

Fra i personaggi che figurano nell'indagine, oltre a tesserati, ci sono anche un poliziotto e un presunto appartenente alla cosca Iannazzo, clan della ‘Ndrangheta molto forte nella provincia di Lamezia Terme. E proprio da alcune intercettazioni condotte dagli inquirenti su Pietro Iannazzo (arrestato giovedì scorso e considerato elemento di spicco della cosca) sarebbero emersi interessi, complicità, rapporti e tentativi da parte della ‘famiglia calabrese' di accomodare partite grazie all'accondiscendenza di esponenti delle società di calcio figuranti a vario titolo nell'operazione. Nel corso dell'operazione condotta la settimana scorsa da squadra mobile di Catanzaro, Sco, Dia e Guardia di Finanza, sono state una quarantina le persone arrestate, tra cui alcuni imprenditori.

L'indignazione del Presidente del Consiglio, Renzi

L'ennesimo scandalo che ha travolto il calcio italiano ha causato la reazione sdegnata del Capo del Governo italiano, Matteo Renzi. "Sono disgustato, perché il calcio è anche un valore aggiunto per l'immagine di un Paese all'estero e negli ultimi anni c'è sempre uno scandalo che ci lascia senza parole – ha ammesso il Presidente del Consiglio a radio Rtl 102.5 -. E' arrivato il momento di cambiare totalmente il sistema. Mi piacerebbe fare questa cosa insieme, una volta passate le elezioni regionali chiederò a tutte le forze politiche di metterci insieme intorno a un tavolo. Bisogna dare con chiarezza a certi personaggi del mondo del calcio un messaggio forte di stop. Il calcio è delle famiglie e non delle società di consulenza dei diritti tv".

Le gare finite sotto inchiesta

Hinterregio-Neapolis del 7 settembre 2014
Sorrento-Montalto del 12 ottobre 2014
Neapolis-Montalto del 26 ottobre 2014
Monopoli-Puteolana del 2 novembre 2014
Montalto-Frattese del 2 novembre 2014
Due Torri-Neapolis del 2 novembre 2014
Neapolis-Akragas del 9 novembre 2014
Neapolis-Sorrento del 23 novembre 2014
Brindisi- San Severo del 23 novembre 2014
Andria-Puteolana del 23 novembre 2014
Pomigliano-Brindisi del 14 novembre 2014
Pisa-Torres del 29 ottobre 2014
Juve Stabia-Lupa Roma del 1 novembre 2014
Santarcangelo-Aqualia del 15 novembre 2014
Grosseto-Santarcangelo del 22 novembre 2014
Aquila-Savona del 23 novembre 2014
Prato-Santarcangelo dell’8 ottobre 2014
Cremonese-Pra Patria del 15 dicembre 2014
Monza-Torres del 17 dicembre 2014
Bassano-Monza del 21 dicembre 2014
Torres-Pro Patria dell’11 giugno 2014
Pro Patria-Pavia del 17 giugno 2014
Aquila-Tuttocuoio del 25 marzo 2015
Aquila-Santarcangelo del 29 marzo 2015
Barletta-Catanzaro del 1 aprile 2015
Aversa-Barletta dell’11 aprile 2015
Vigor Lamezia-Paganese del 12 aprile 2015
Barletta-Vigor Lamezia del 19 aprile 2015

I calciatori che figurano nell'inchiesta

Astarita Salvatore, ex calciatore dell’Akragas
Pignatta Luciano Ariel, calciatore del Sorrento
Carotenuto William, calciatore del San Severo
Izzo Pasquale, calciatore della Puteolana
Marzocci Emanuele, calciatore della Puteolana
Ridolfi Giacomo, calciatore del Santarcangelo Calcio
Di Lauro Fabio, ex calciatore
Garaffoni Mirko, calciatore del Maceratese
Giampà Domenic, calciatore del Catanzaro

Gli allenatori

Costantino Francesco Massimo, ex allenatore della Torres
Di Napoli Arturo, allenatore del Vittoriosa Stars (Malta) ex Savona calcio
Tosi Marco, ex allenatore del Pro Patria
Solidoro Massimiliano, ex collaboratore tecnico del Savona
Corda Ninni, allenatore del Baretta

I dirigenti

Moxedano Mario, presidente del Neapolis
Ciccarone Antonio, direttore sportivo del Neapolis
Capitani Domenico, presidente della Torres
Nucifora Vincenzo, ex direttore sportivo della Torres
Flora Antonio, presidente del Brindisi
Morisco Vito, direttore generale del Brindisi
Daleno Savino, dirtigente del Brindisi
Di Nicola Ercole, direttore sportivo de L’Aquila
Molino Francesco, direttore sportivo del Comprensorio Montalto Uffugo
Palermo Antonio, dirigente del Comprensorio Montalto Uffugo
Somma Paolo, direttore sportivo del Sorrento calcio
Pagniello Maurizio Antonio, ex calciatore ed ex presidente del Trento
Bingham Dennis Patrick, imprenditore inglese, amministratore unico e legale rappresentante dell’A.C. Monza Brianza 1912
Califano Gianni, direttore sportivo del Monza
Ulizio Mauro, ex direttore sportivo del Monza
Arpaia Claudio presidente del Vigor Lamezia
Maglia Fabrizio, d.s. del Vigor Lamezia
Bellini Felice, responsabile marketing Vigor Lamezia
Ortoli Armando, d.s. del Catanzaro
Iannazzo Pietro, ex d.s. del Sambiase

I procuratori

Ruga Mauro; Piraino Daniele; Sampino Giuseppe; Ascari Eugenio – Procuratore e agente FIFA

Altre persone coinvolte a vario titolo

Moxedano Raffaele, fratello di Mario
Ciccarone Vinicio, fratello di Antonio
Ciardi Daniele, magazziniere del Sant’Arcangelo
Aruci Erikson, amico di Fabio di Lauro
Benini Stefano, uomo di fiducia di Carluccio
Solazzo Marcello, uomo di fiducia di Carluccio
De Palma Diego, uomo di fiducia di Fabio Di Lauro
Dan Ioana Delia, interprete legata a Ulizzio
Pietanza Raffaele, uomo di fiducia di Carluccio e Slazzo
Annis Gimmi, uomo di fiducia Carluccio e Solazzo
Caliufano Bruno, padre del d.s. del Monza Gianni
Cenni Massimo, coinvolto sequestro per estorsione
La Ferla Sebastiano, uomo di fiducia di Bellini Felice
Poggi Raffaele, uomo di fiducia di Malisi
Scarnà Alberto, sovrintendente della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Ravenna

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