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Buon compleanno Shevchenko, “diavolo” d’attaccante

Il ritiro dal calcio giocato ha fatto calare il sipario su uno degli attaccanti più forti protagonista in A col Milan. Dieci cose che dovete sapere sull’ex attaccante del Milan.
A cura di Vito Lamorte
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Palla sul dischetto e rincorsa breve. Sguardo a Markus Merk. Pallone da una parte e Buffon dall'altra. Corsa verso Dida e Coppa sulla via di Milano. Una serata che sembra lontana una vita ma sono passati poco più di 10 anni. Lì Andriy Shevchenko entrò nella storia del Milan appena quattro anni dopo il suo approdo nella città meneghina. Oggi compie 38 anni uno degli attaccanti più forti che la Serie A ha visto correre e segnare nei suoi stadi nell'ultimo ventennio. Proprio con la squadra rossonera l'ucraino dimostra di far parte dell'élite del calcio vincendo il titolo di capocannoniere della Serie A al suo primo anno in Italia, con 24 gol in 32 partite, impresa che riuscì solamente ad un altro nome che ha il sapore di leggenda: Michel Platini. La sua carriera cominciò nel 1992 nella Dinamo-2 Kiev, squadra in cui giocavano le riserve del ben più famoso club della capitale ucraina, dove esplose grazie agli insegnamenti del suo allenatore Valeriy Lobanovskyi. Nelle sue due ultime stagioni della prima esperienza nella Dinamo mette in mostra tutto il suo talento cristallino, segnando una tripletta al Camp Nou nello spazio di un tempo (Champions League 1997-1998, Barcellona-Dinamo Kiev 0-4). Dopo il grande exploit di Milano, Shevchenko si traferì a Londra, sponda Chelsea, dove non riuscì a replicare quanto di buono fatto in Italia. Sheva, dopo una seconda parentesi al Milan e alla Dinamo Kiev, si è ritirato dal calcio giocato il 28 luglio 2012. Per festeggiare come si deve il compleanno dello “zar” abbiamo cercato 10 curiosità che vi renderanno ancora più interessante il personaggio Shevchenko.

1 – Il mancato trasferimento allo Sporting Gijon. I dirigenti della Dinamo Kiev avevano provato a presentare l'attaccante alla società spagnola che è sempre in bilico tra Liga e Secunda Division nell'estate del 1996 per una somma che si avvicinava ai 3 miliardi di lire (1 milione 600 mila euro) ma ai dirigenti asturiani non sembrò un affare e non se ne fece nulla. Dalla società spagnola fecero sapere che le qualità di Shevchenko erano visibili ma non se la sentirono di spendere quella cifra per un ragazzo così giovane. Tre anni dopo approdò al Milan.

2 – Due volte capocannoniere in Champions League. Shevchenko nella stagione '98-'99 portò a suon di reti la Dinamo Kiev alle semifinali del torneo europeo più ambito, diventando capocannoniere con 8 gol, a pari merito con la punta del Manchester United Dwight Yorke. Stesso riconoscimento anche nell'edizione '05-'06 in cui l'attaccante ucraino mette a referto 9 reti ma il Milan esce alle semifinali con il Barcellona.

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3 – Miglior realizzatore del derby di Milano. Andriy Shevchenko è il miglior realizzatore della stracittadina meneghina. Con le sue 14 reti l'attaccante ucraino precede Giuseppe Meazza con 13 e la coppia Nordahl/Nyers con 11.

4 – Poker d'Europa. Nella stagione 2005-2006 entra nella storia della Uefa Champions League segnando 4 gol in un solo match, contro il Fenerbahçe, impresa riuscita solo ad altri nove calciatori fino ad ora: Marco van Basten, Simone Inzaghi, Dado Pršo, Ruud van Nistelrooy, Lionel Messi, Bafétimbi Gomis, Mario Gómez, Zlatan Ibrahimovic e Robert Lewandowski.

5 – Andriy il pescatore. L'ucraino ha un grande hobby: la pesca. Ci andava da piccolo con il padre Nikolaj e quando arrivò in Italia aveva perso un po' l'abitudine. Nel 2004 cambiò residenza andando a vivere a Blevio, in provincia di Como, e la prima cosa che acquistò dopo il trasloco furono due canne da pesca.

6 – Bomber di Supercoppa. Shevchenko detiene la vetta della graduatoria dei migliori realizzatori della Supercoppa Italiana insieme ad Alessandro Del Piero e Samuel Eto'o con tre reti. L'attaccante di Dvirkivščyna è l'unico calciatore ad aver segnato una tripletta. Era il 21 agosto 2004 e il Milan ospitava la Lazio a San Siro. Una girata di sinistro, un colpo di testa e un gran tiro al volo dal limite portano nella bacheca di Milanello la quinta Supercoppa italiana.

7 – Il numero 7. Alla Dinamo Kiev Andriy aveva il numero 10 ma quando arrivò al Milan accadde un episodio particolare: Ibrahim Ba si offrì di cedergli la maglia numero 7 e il neo attaccante del Milan non rifiutò la concessione del laterale francese. Sarà una coincidenza o un caso ma il fatto che il numero 7 in ebraico si dice “sheva” è molto, molto singolare.

8 – Buona forchetta. Shevchenko è un amante della buona cucina. Nel suo periodo milanese era un abituale frequentatore dei ristoranti del centro: “Il Coriandolo” del suo amico egiziano Jospeh, “Torre del Mangia” di Procaccini, il “Nuova Arena” a piazza Lega Lombarda o il “Nobu” di Giorgio Armani. Il suo piatto preferito è pollo alla griglia e, in generale, il barbecue ma ama la pasta italiana, il pesce e la cucina giapponese.

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9 – Rifiuto della panchina della Nazionale ucraina. Andriy ha rifiutato la panchina dell'Ucraina nel novembre 2012. Il presidente della FFU, Anatoliy Konkov aveva offerto a Shevchenko la panchina della sua nazionale ma l'ex attaccante ha rifiutato ritenendo prematura, a pochi mesi dal ritiro dal calcio giocato, l'assunzione di tale incarico.

10 – Sheva il politico. Dopo l'abbandono al mondo del calcio, ha scelto di aderire al partito Ucraina-Avanti!, ex Partito Social Democratico Ucraino di Natalia Korolevska. L'avventura politica dell'ex attaccante milanista è iniziata con un insuccesso perchè alle elezioni parlamentari del 28 ottobre 2012 il suo partito ha ottenuto l'1,58% dei voti col sistema proporzionale. Ucraina-Avanti! si è tenuta ben lontano dalla soglia di sbarramento del 5%.

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