Brasilia, il super stadio dei Mondiali trasformato in un deposito per bus
Una fine per certi versi annunciata quella dell'Estadio Nacional Mané Garrincha. Il futuristico stadio multi-funzione che si trova a Brasilia è diventato praticamente un deposito di bus e la sede di una serie di uffici dei Dipartimenti di Stato. E pensare che la struttura dedicata alla leggenda del calcio verdeoro capace di vincere i Mondiali nel 1958 e nel 1962, è una delle più grandi del mondo e vanta il record di secondo stadio più costoso al mondo dopo quello di Wembley. Lo stadio Garrincha costruito inizialmente nel 1974 è stato demolito e ricostruito in occasione dei Mondiali brasiliani del 2014 con una capienza di circa 70mila posti. Inaugurato il 15 giugno 2013 con la sfida d'esordio della Confederations Cup tra Brasile e Giappone, il Mané Garrincha ha ospitato 7 partite dell'ultima rassegna iridata compresa la finale per il 3° e 4° posto vinta dall'Olanda sulla Nazionale di Scolari. Pochi mesi dunque la conclusione della kermesse mondiale, l'impianto che tra l'altro è la prima struttura sportiva che vanta la più alta certificazione in materia di impatto ambientale, è rimasto senza occupazione.
Polemiche infinite per un investimento esagerato. L'investimento di circa 500 milioni, secondo le fonti ufficiali (sarebbero 900 invece secondo le indiscrezioni della stampa carioca) sin dall'inizio aveva scatenato feroci polemiche: una cifra esorbitante per una struttura "superflua" per la città di Brasilia che tra l'altro ha una squadra di calcio che non gioca nella massima serie brasiliana e vanta una media di appena 10mila spettatori. Già dunque si immaginava una difficoltà di gestione una volta terminata l'avventura legata ai Mondiali e agli eventi connessi con la massima competizione calcistica. I costi però sono altissimi ed ecco allora che per ammortizzare questi si è pensato di utilizzare lo spazio esterno per far parcheggiare circa 400 bus, mentre all'interno sono stati allestiti uffici amministrativi.
