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Borriello: “Nell’estate del 2010 potevo andare al Real Madrid”

L’attaccante ha raccontato un retroscena anche sul trasferimento in bianconero: “Conte organizzò un incontro pacificatore con i capi tifosi per aiutarmi”.
A cura di Marco Beltrami
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La seconda vita da bomber di Marco Borriello. Altro che scommessa con l'amico Bobo Vieri: 14 gol in stagione (10 in campionato, 4 in Coppa Italia) segnati finora valgono molto di più della promessa fatta dall'ex calciatore… se arriva a quota 15 gli regala una vacanza. Di recente, in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, il centravanti classe 1982 si è raccontato, svelando numerosi retroscena. Questa la sua battuta sull’esperienza in bianconero durata poco, ma estremamente incisiva: "La Juve? Sono stato poco e ho imparato tanto. Sei mesi mi hanno regalato uno scudetto che sento mio al di là del “famoso” goal di Cesena, mi hanno permesso di conoscere lo spessore umano di Conte e fatto capire “da dentro” perché dominano da anni: rivinceranno lo scudetto, possono perderlo solo loro".

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E pensare che l’avventura in bianconero non era iniziata nel migliore dei modi. La curva della Juventus infatti non digerì l’arrivo dell’ex di Roma e Milan, considerato un “mercenario”. A quel punto però entrò in gioco Antonio Conte che organizzò un incontro molto particolare: "Ero un uomo in difficoltà e mi ha aiutato. Avevo i tifosi contro: fischi, striscioni, malumore dallo stadio fin dentro lo spogliatoio. Allora fece una gran cosa: organizzò un incontro pacificatore. Lui, io e due capi tifosi, per spiegargli che non avevo mai rifiutato la Juve. A lui credettero, e fu tregua all’improvviso".

E pensare che nel 2010, prima del trasferimento alla Roma, Borriello poteva finire addirittura al Real Madrid. Il bomber però non ebbe pazienza per una trattativa che rischiava di andare avanti ad oltranza: "A un certo punto mi stufai: ‘Basta, resto al Milan'. E Galliani: ‘Se non vai, sei fuori dalla lista Champions'. Non ci siamo parlati per un bel po’".

In conclusione non poteva mancare un passaggio sulla sua avventura alla Roma. Borriello uomo spogliatoio, era spesso vittima degli scherzi di Totti e De Rossi. Tra questi ecco quello che la punta ricorda ancora: "Totti e De Rossi misero un serpente di gomma sulla cappelliera del pullman e lo fecero penzolare: per poco non svenivo e l’hanno pure rifatto, a vedere soffrire Borriello si gode".

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