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Borriello: “Disgustato dal trattamento ricevuto al Milan e alla Roma”

il 35enne attaccante campano, in una recente intervista, ha sparato a zero contro la Roma e contro l’ex ad rossonero Adriano Galliani: “Per farmi andare via, minacciò di escludermi dalla lista Champions”.
A cura di Alberto Pucci
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Vinta la scommessa con Bobo Vieri, ma soprattutto con la sua carta d'identità, Marco Borriello è pronto per cominciare una nuova stagione con il Cagliari. Reduce da una stagione più che positiva con la squadra di Massimo Rastelli (16 gol in 34 presenze), il 35enne bomber campano ha raccontato i momenti più significativi della sua carriera a David Trezeguet: conduttore del programma "9 – Storie di Bomber", in onda su Premium Sport. Una lunga chiacchierata, che ha portato alla luce aneddoti e rivelazioni della sua esperienza a Genova, Milano, Roma e Torino: "Al Genoa ho conosciuto Gasperini, per me uno dei migliori allenatori mai avuti assieme a Conte – ha spiegato Borriello – A 7 giornate dalla fine, dopo aver segnato 19 gol, ho firmato un contratto importante di 5 anni col Milan. E lì ho mollato un po' e perso la classifica cannonieri: uno dei più grandi rimpianti della mia carriera. A Milano c'era Leonardo in panchina e con lui ho fatto 15 gol. Nell'estate successiva, però, Galliani mi ha minacciato di escludermi dalla lista Champions per farmi andare via".

I problemi di Roma e la chiamata del Cagliari

L'ex amministratore delegato del Milan riuscì nell'intento, come racconta ancora Borriello: "Ho mandato tutti al diavolo e mi sono trasferito a Roma. 17 gol in 6 mesi, poi complice un rigore sbagliato in Champions mi hanno fatto fuori. La Juventus? Sono riuscito a segnare il gol scudetto a Cesena, ma non è bastato per la conferma. Dopo il Genoa, sono tornato a Roma ma con il rientro di Destro sono finito in panchina. Ero schifato da questo atteggiamento e me ne sono andato al West Ham. Il Carpi? Ho un ricordo dei dirigenti davvero orribile, della gente no – ha continuato Borriello – A Bergamo, invece, mi sono trovato da Dio. In estate ho lanciato un appello a Ibiza: "Chi vuole allenarsi con me?". Sono arrivati a centinaia. Poi la chiamata del Cagliari. Dopo due giorni ho fatto 4 gol, io ero allenato davvero".

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