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Bombe in Toro-Juve, Giudice Sportivo: curva chiusa allo Stadium per 2 giornate

La decisione del Giudice Sportivo arriva dopo il rinvio degli atti alla Procura Federale di lunedì scorso: oltre alla serrata della Curva Sud anche un’ammenda di 50mila euro per entrambe le società. Ribaltata la prima ricostruzione della polizia presa in esame dal pm Padalino, l’ordigno non è stato confezionato dagli stessi tifosi del Torino ma lanciato da quelli juventini. Bianconeri senza la parte più calda dei sostenitori nelle sfide con Cagliari e Napoli, ma la società annuncia il ricorso: “Responsabili non ancora individuati”
A cura di Marco Beltrami
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Curva chiusa per due giornate. E' questa la decisione del Giudice Sportivo relativamente a quanto accaduto domenica pomeriggio allo stadio Olimpico di Torino. Decisione arrivata a distanza di 48 ore di ritardo rispetto al pronunciamento atteso per lunedì scorso in seguito alle notizie contraddittorie emerse sull'effettiva responsabilità degli autori del lancio della bomba carta all'interno dell'Olimpico. Per questa ragione, Tosel, aveva scelto di rinviare gli atti alla Procura federale per un supplemento di indagine, decidendo di non emettere – per allora – alcun tipo di sanzione. Attesa e cautela venute a cadere con la pubblicazione di un verdetto che era già pronto: 2 giornate di squalifica alla Curva Sud della Juventus da tenere serrata per le prossime gare di campionato contro il Cagliari e contro il Napoli. Sia ai bianconeri, sia al Torino è stata inflitta un'ammenda di 50mila euro. Ma la Juventus non ci sta ed annuncia ricorso: la società bianconera, infatti, sottolinea come "in assenza del responsabile materiale" sia stato punito "il responsabile, o peggio il presunto responsabile, oggettivo", e dunque la società piemontese stessa. "Responsabili non ancora individuati", sottolinea la Juventus, che dunque chiederà la riapertura della curva in occasione delle gare contro Cagliari e Napoli, le ultime due sfide casalinghe del campionato.

Le motivazioni del Giudice Sportivo

"Sgombrato il campo da ogni ragionevole dubbio circa la attribuibilità ai tifosi bianco-neri del lancio della “bomba-carta”, la Soc. Juventus deve rispondere a titolo di responsabilità oggettiva ex art. 14, n. 2 CGS per la tale violenta condotta dei propri sostenitori. La consequenziale sanzione deve necessariamente riflettere la particolare gravità del fatto, un atto delinquenziale per la potenzialità lesiva del materiale esplodente utilizzato, ed appare equa la correlazione ex art. 18, n.1, lettere e), con il settore della Juventus Stadium denominato “Settore Sud” ove, secondo gli accertamenti effettuati dalla Procura federale, sono prevalentemente collocati in occasione delle gare casalinghe i sostenitori bianco-neri presenti nelle circostanze in causa nel “Settore Ospiti” dello Stadio Olimpico. Entrambe le Società devono altresì rispondere per l’ininterrotto e pericoloso lancio nel corso della gara da parte delle proprie tifoserie di innumerevoli bengala, fumogeni e bottiglie nel settore occupato dai sostenitori della squadra avversaria".

Il primo comunicato del Giudice Sportivo sul rinvio

"Letto il rituale rapporto dei collaboratori della Procura federale – si legge nelle motivazioni – nel quale, tra l'altro, si riferisce che all'inizio della gara, dal settore dello stadio Olimpico occupato dai sostenitori della Società bianco-nera, era stata lanciata una ‘bomba-carta' nel settore denominato ‘Curva Primavera', occupata dai sostenitori della squadra granata, con conseguenze lesive per nove persone, che erano ricorse in ‘codice verde' alle cure sanitarie presso il pronto soccorso di vari nosocomi cittadini; letta la comunicazione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, trasmessa a questo ufficio dalla Procura federale alle ore 14.15 odierne, in cui si precisa che ‘sono in corso accurate indagini per accertare se il petardo esploso con evidenza nel settore granata sia stato lanciato dalla curva juventina ovvero confezionato e fatto esplodere dagli stessi tifosi torinisti', si rimanda il fascicolo a Palazzi affinché voglia disporre, con massima cortese sollecitudine, l'acquisizione di ogni elemento probatorio (con particolare riferimento ad eventuali riprese televisive) utile per superare l'attuale radicale contraddittorietà tra le prospettate ipotesi investigative".

La polizia conferma: ordigno lanciato dai tifosi della Juventus

La versione dei fatti, però, cambia nel tardo pomeriggio. Intorno alle 18, quando la Polizia conferma che la bomba carta – causa del ferimento di una decina di spettatori e tifosi del Torino – è stata lanciata dai tifosi della Juventus. Smentita la precedente ipotesi, quella che s'era fatta largo in mattinata, attraverso una più attenta scansione dei filmati registrati dalle telecamere dell’Olimpico.

Decade l'ipotesi della bomba accesa dai granata

Ordigno esploso, l'inchiesta aperta dal pm Padalino. Il pubblico ministero che sta seguendo l'indagine sui fatti avvenuti domenica pomeriggio all'Olimpico ha valutato l'ipotesi che la bomba carta – causa del ferimento di undici spettatori – non sia stata lanciata, nemmeno in maniera maldestra, ma probabilmente accesa sul posto. Da cosa deriva questa deduzione? In base alle immagini registrate dalla Digos e dai video postati dai tifosi, nel punto dove poco dopo avviene la detonazione, desta sospetto il pubblico che fa spazio e crea uno spazio vuoto laddove – forse – qualcuno aveva innescato l'ordigno.

Sospesa la vendita dei biglietti per Samp-Juve. In attesa del verdetto su richiesta della Questura di Genova, la Sampdoria ha ufficializzato la sospensione della vendita dei biglietti per Samp-Juve. Questa la nota della società blucerchiata: "La Sampdoria comunica che viene sospesa per ventiquattro ore la vendita dei biglietti della gara Sampdoria-Juventus su indicazione della Questura di Genova, in attesa di eventuali determinazioni da parte dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive in merito ai noti fatti accaduti ieri a Torino". La Juventus ha garantito la massima disponibilità e collaborazione a chi indaga per individuare i colpevoli, ma ovviamente è responsabile dei comportamenti dei proprio supporters così come il Torino che dovrà rispondere per l'introduzione della bomba carta nello stadio. In base alla ricostruzione dei fatti dunque si deciderà se chiudere solo la curva dello Juventus Stadium, per una o più giornate, o addirittura di tutto lo stadio se non si dovesse accertare da dove è arrivata la bomba carta. La società bianconera sicuramente potrebbe sfruttare una serie di attenuanti, garantite ai club più attivi in materia di contrasto al tifo violento.

Stridono e non poco le immagini della grande correttezza in campo e degli abbracci nel classico terzo tempo al termine del derby tra Torino e Juventus, e quelle relative a quanto accaduto, prima all'esterno dello stadio, e poi sugli spalti. L'assalto al pullman dei bianconeri, e la bomba carta lanciata all'interno della curva dei tifosi granata che, ha causato il ferimento di 11 supporter, hanno contribuito a scrivere l'ennesima pagina nera del calcio italiano. Nel day after ai fatti del capoluogo piemontese c'è grande attesa per i provvedimenti del giudice sportivo che dovrà sfruttare il referto degli ispettori federali. Se il lancio di pietre al pullman della Juve è fuori dalla giurisdizione in quanto è avvenuto all'esterno dello stadio, Tosel dovrà accertare anche con l'aiuto delle immagini registrate e con le testimonianze raccolte allo stadio e in ospedale direttamente dai feriti, da quale settore dello stadio è arrivata la bomba esplosa in curva Primavera.

Tavecchio alza la voce. Il mondo del calcio italiano dunque ancora una volta deve fare i conti con la violenza in una giornata funestata anche dai fatti di Bergamo con la presunta aggressione di Denis a Tonelli al termine di Atalanta-Empoli. La misura sembra essere davvero colma come confermato dalle parole del presidente federale Tavecchio: "Buttare una bomba carta in una curva di uno stadio è un atto eversivo, oltre che premeditato. Cosa c’è di più grave che lanciare una bomba? Ora per i responsabili ci vogliono sanzioni penali di massimo livello. La società è intrisa di violenza e il calcio non può rimanerne fuori, anche se c’è bisogno di risposte repressive. Bisognerà valutare attentamente quanto accaduto, sentiti gli organi di giustizia, per poi prendere provvedimenti conseguenti di ordine pubblico".

La lotta ai "fucking idiots". Nel Consiglio federale odierno dunque l'argomento sarà all'ordine del giorno, anche perché bisognerà capire la volontà delle società e dei calciatori, sotto accusa per i presunti rapporti intrattenuti con alcune frange ultrà. La linea da seguire sembra quella intrapresa dal presidente della Roma Pallotta che ha definito "fucking idiots" i tifosi giallorossi protagonisti di striscioni offensivi, e non solo, nei confronti della mamma di Ciro Esposito in Roma-Napoli. Una strada tutt'altro che semplice ma inevitabile, alla luce delle condizioni del calcio italiano che sembra arrivato davvero ad un bivio come confermato anche dalle parole del numero uno dello sport del belpaese Malagò ai microfoni della Gazzetta dello Sport: "Non se ne può più, sono stanco . In tutti i fine settimana si vorrebbe commentare quanto di buono arriva dagli altri sport e invece si finisce sempre soffocati da quello che succede sui campi di calcio. E questo nonostante i rimedi e gli sforzi degli ultimi mesi. Evidentemente, bisogna affrontare nuovamente il problema. Oggi incontrerò Alfano e gli chiederò leggi speciali".

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