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Bologna, il club rossoblu rischia di ripartire dalla Serie D

La gloriosa società emiliana rischia il rigetto della domanda d’iscrizione al prossimo campionato di Serie B. L’ipotesi di un salto all’indietro di due categorie non è poi così remota.
A cura di Alberto Pucci
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C'è una data che spaventa tutti i tifosi del Bologna. Il prossimo 30 giugno, infatti, scadranno i termini per la presentazione della domanda d'ammissione al nuovo campionato di Serie B. Dopo la retrocessione, il punto di penalizzazione da scontare nella prossima stagione (ritardi su pagamenti Irpef) e la bufera societaria tra il contestatissimo Guaraldi e Massimo Zanetti, che si è offerto di aiutare il club, i tifosi felsinei guardano alla scadenza di fine mese con i brividi lungo la schiena. Entro quella data, la pratica per l'iscrizione alla Serie B dovrà essere saldata (costo di 800.000 euro) e fatta recapitare agli organi predisposti che valuteranno i documenti societari. Nella malaugurata ipotesi di un mancato accoglimento della richiesta, la società potrebbe addirittura chiedere di ripartire (secondo il regolamento) da un campionato di due categorie inferiori: procedura che comporterebbe, comunque, una prassi burocratica e amministrativa da sbrigare in meno di tre giorni. In un colpo solo, i giocatori potrebbero ripartire dalla Serie D, ed il club cambiare proprietà e nome, perdendo tutti i titoli sportivi e cancellando pagine di storia calcistica indimenticabile. Inoltre, ci sarebbe anche la beffa di non poter contare sull'apporto di Zanetti, per un eventuale nuovo assetto societario: il regolamento, infatti, vieta la candidatura di tutti quei "soggetti che, nella società non ammessa, abbiano ricoperto cariche sociali o detenuto partecipazioni dirette e/o indirette superiori al 2%".

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