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Blatter: “E’ stato un cataclisma, ma sono pronto a lottare per migliorare il calcio “

Il presidente della Fifa, dopo aver risposto a Platini, apre il congresso di Zurigo con le sue prime parole dopo gli arresti dei giorni scorsi. Il tutto, in attesa dell’esito delle votazioni e del nuovo numero uno del calcio mondiale. Tra Blatter ed il suo più che probabile quinto mandato, solo il principe Alì Bin Al-Hussein di Giordania.
A cura di Marco Beltrami
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L'ipotesi di rassegnare le dimissioni e conseguentemente di ritirarsi dalle elezioni, non è stata minimamente presa in considerazione da Sepp Blatter. Anzi. L'attuale presidente della Fifa ha mostrato i muscoli davanti allo scandalo che ha coinvolto il mondo del calcio e rilanciato la sua candidatura per una nuova rielezione. In occasione del 65esimo congresso che si sta svolgendo a Zurigo, nel quale ci saranno anche le votazioni per il nuovo numero uno del calcio mondiale, Sepp Blatter si è prima alzato in piedi insieme a tutta la platea per un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell'Heysel e, successivamente, ha lanciato il suo messaggio dal palco del congresso: "Gli eventi dei giorni scorsi hanno scatenato una tempesta, un cataclisma – ha detto Blatter –  In molti ci hanno anche chiesto se valeva la pena fare questo Congresso o cambiare l'agenda. Oggi faccio un appello all'unità e allo spirito di squadra per poter andare avanti tutti insieme. Non sarà facile ma è per questo che siamo qui oggi, per risolvere questi problemi. Sono convinto che ce la faremo grazie a tutti i membri delle Federazioni. Voi siete gli ambasciatori del nostro calcio e avete il potere di cambiare il volto della Fifa. Un potere che non si compra al mercato. Mettiamoci al lavoro, perché non serve solo parlare dei problemi, bisogna risolverli. Il punto più importante è la trasparenza. La nostra deve essere una battaglia contro corruzione, combine e razzismo".

Il numero 1 della Fifa aveva precedentemente rispedito al mittente l'invito di Michel Platini, che si era detto disgustato dallo scandalo che ha travolto il massimo organo calcistico internazionale. Il presidente dell'Uefa aveva incontrato lo svizzero a Zurigo, formalizzando la sua richiesta e invitando poi pubblicamente tutte le Federazioni a votare alla presidenza della Fifa l'altro candidato, il principe di Giordania Alì Bin Al-Hussein. Una presa di posizione che Blatter aveva commentato in maniera netta: "È un momento difficile, senza precedenti. Gli eventi di Zurigo hanno gettato un'ombra sul calcio e su questo Congresso. Il calcio, i tifosi, i club meritano molto di più e tocca a noi rispondere. Avremo l'opportunità di iniziare quella che sarà una lunga e difficile strada verso la ricostruzione della fiducia. Abbiamo perso la fiducia e ora dobbiamo riguadagnarcela attraverso le decisioni che prenderemo, attraverso le aspettative che abbiamo l'uno verso l'altro e attraverso il modo in cui ci comportiamo individualmente".

Come giustificare dunque quanto accaduto? Blatter in un certo senso alza le mani, pur dimostrandosi pronto a rimediare a quanto accaduto, assumendosi la responsabilità di scelte dure. Tra queste però non rientrano, quelle relative ad eventuali dimissioni: "Io non posso e noi non possiamo controllare tutti in ogni momento. Se le persone vogliono fare cose sbagliate, cercheranno anche di nasconderlo. Ma alla fine deve spettare a me la responsabilità di questa organizzazione e trovare un modo per andare avanti e mettere le cose a posto".

Il presidente della Fifa, anch'egli nella lista degli indagati, garantisce la massima disponibilità per l'inchiesta, con l'obiettivo di riportare serenità ed onestà nel mondo del calcio. Un vero e proprio manifesto elettorale a conferma della volontà di portare avanti la sua candidatura: "I prossimi mesi non saranno semplici per la Fifa, seguiranno cattive notizie, ma dobbiamo iniziare a riportare fiducia nella nostra organizzazione. Collaboreremo con le autorità per fare in modo che tutte le persone implicate, dai vertici in giù, vengano scoperte e punite. Non ci può essere posto per la corruzione nella Fifa. Lasciamo che questo sia un punto di svolta. Sarà necessario fare di più perché tutti si comportino in maniera responsabile e onestà nel calcio e anche fuori, dove non ci sono arbitri, confini o limiti di tempo”.

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