Birsa sciupa un rigore e Ninkovic centra il palo, Chievo-Genoa finisce 0-0
Un tempo per parte e Chievo e Genoa si sono divise la posta in palio. Nel posticipo del lunedì della 15a giornata di Serie A, la squadra di Maran e quella di Juric hanno pareggiato senza reti facendo così un piccolo passo avanti in classifica. Partita dai ritmi molto bassi, con emozioni a sprazzi e una grande occasione a testa. Nel primo tempo Birsa ha fallito il calcio di rigore del possibile vantaggio, mentre nella ripresa Ninkovic ha colpito un clamoroso palo a Sorrentino battuto. Se i gialloblu dunque non sono riusciti a sfruttare il fattore campo, il Genoa ha sfoderato una prova diametralmente opposta a quella di una settimana fa contro la Juve.
L’inizio di partita è tutt’altro che divertente. Le due formazioni si fronteggiano soprattutto a centrocampo e le uniche emozioni arrivano dai duelli rusticani tra Radovanovic e Rincon che entrano più volta in rotta di collisione. I rossoblu sono l’antitesi della squadra vista contro la Juve e con il passare dei minuti iniziano a soffrire le iniziative degli avversari trascinati da un Meggiorini in stato di grazie. Dopo un’occasione per Inglese, l’ex Bari si scatena: prima una semisforbiciata da fuori area che sfiora l’incrocio, e poi un’azione personale che costringe al fallo da rigore Munoz. Sul dischetto si presenta Birsa che spara il pallone in curva.
Nella ripresa il copione cambia. La strigliata di Juric e i suoi cambi con Cofie e Ninkovic in campo per Veloso e Pandev restituiscono velocità al Genoa che a poco a poco s’impadronisce delle fasce. Da qui arrivano i maggiori pericoli per Sorrentino che è attento su un drop di Lazovic e viene salvato dal palo su un bel tiro a giro di Ninkovic. La contromossa di Maran è il cambio delle punte: Pellissier e Floro Flores per Inglese e Meggiorini. Il Chievo non riesce però a ritrovare lo smalto dei primi 45′ senza creare particolari grattacapi alla difesa avversaria. La partita scivola perciò verso il finale con le due squadre che provano ad affacciarsi in avanti, ma sempre con meno convinzione non disposte a rischiare in extremis il colpo del ko
