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Belotti e la difesa le certezze dell’Italia di Ventura

La nazionale italiana conferma di avere grande duttilità. Ventura senza problemi può passare dalla difesa a tre a quella quattro. Contro la Germania però il tridente, formato da Eder, Immobile e Belotti, non ha funzionato.
A cura di Alessio Morra
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A Milano l’Italia chiude il 2016 pareggiando per 0 a 0 contro la Germania. Il risultato è giusto. Gli azzurri, senza soffrire, si sono difesi compatti nel primo tempo, ma nella ripresa hanno sostanzialmente dominato. L’occasione migliore di tutta la partita ce l’ha avuta Belotti, che ha colpito un palo nel finale di partita. Ventura può essere soddisfatto perché la sua nazionale sembra aver intrapreso la strada giusta e con un centravanti che cresce di partita in partita il futuro sembra roseo.

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La partita in chiave tattica – Ventura decide di giocare con il 3-4-3. Bonucci è affiancato da due ragazzi dal futuro assicurato Romagnoli e Rugani, gli esterni di centrocampo sono difensivi. In avanti Belotti e Eder coadiuvano Immobile. La Germania schiera una squadra piena di novità. Anche lo schieramento tattico è leggermente diverso rispetto al solito. Gundogan è più avanzato e con Goretzka aiuta Mueller. Come contro la Spagna, l’Italia a centrocampo cede il passo agli avversari, che abbastanza facilmente arrivano fino all’area di rigore difesa da Buffon.

La difesa azzurra però è sempre compatta e l’unica punta tedesca di fatto non riesce a toccare mai un pallone. Di contro però l’Italia in tutto il primo tempo non riesce ad essere pericolosa, perché le tre punte non hanno palloni e dovendo coprire più campo non riescono a dialogare a dovere. Nella ripresa il copione è completamente diverso. La Germania si abbassa e si difende, l’Italia guadagna terreno con il passare del tempo e nel finale mette alle corde la squadra di Loew. Belotti ci prova con convinzione, ma colpisce un palo. Finisce 0-0. Il test è superato.

3 cose che hanno funzionato

1) Difesa super – La fase difensiva ha funzionato in modo meraviglioso. Della BBC juventina era presente solo Bonucci, che è stato affiancato da Romagnoli e Rugani, due titolari della nazionale del futuro, ma che già oggi danno grandi certezze. Il difensore milanista dopo aver esordito contro la Spagna ha fronteggiato senza paura la Germania. Rugani è stato impeccabile per tutti i novanta minuti. I tre centrali (nella ripresa ha giocato Astori) sono stati anche aiutati molto e bene dagli esterni Darmian e Zappacosta.

2) Duttilità – Ventura come Conte è un allenatore che non adotta uno schema fisso e avendo trovato una nazionale già educata a modificare il proprio atteggiamento ha trovato terreno fertile. Così l’Italia in un batter d’occhio può passare dal 4-2-4, al caro vecchio 3-5-2 o al 3-4-3. Gli interpreti non sono sempre gli stessi, perché con questo tipo di gioco gli esterni di centrocampo offensivi scompaiono, ma la squadra sembra permeabile ai cambiamenti.

3) Super ‘Gallo’ – Andrea Belotti cresce di giorno in giorno. Il suo maestro Ventura gli ha dato fiducia e lui sta dimostrando di non avere paura di nessun avversario e sta dimostrando di non sentire il peso della maglia azzurra. Contro la Spagna ha dimostrato di saperci fare, contro Macedonia e Liechtenstein ha fatto gol. A San Siro con la Germania ha colpito un palo, ma è stato un gladiatore per tutta la partita. Senza voler azzardare grandi paragoni, si può dire che l’Italia dopo tanto tempo ha trovato un grande centravanti.

3 cose che non hanno funzionato

1) Tridente? No, meglio le due punte – Avere più attaccanti non sempre è un vantaggio. Belotti e Immobile si trovano a meraviglia, oggi però ai due alfieri di Ventura è stato aggiunto Eder. Il tridente non ha funzionato. Perché il bomber del Toro e quello della Lazio sono bravissimi a combinare e sanno occupare bene gli spazi. Giocando però più larghi e dividendo anche lo spazio con Eder non sono riusciti in tutto il primo tempo ad essere bravi come al solito. Con l’ingresso di Bernardeschi qualcosa è cambiato. Perché il giocatore della Fiorentina giocando un po’ più arretrato ha dato la possibilità ai nuovi gemelli del gol dell’Italia di giocare più vicini e di essere più pericolosi.

2) Centrocampo senza fantasia – Con Zappacosta e Darmian sulle fasce e Parolo e De Rossi in mediana l’Italia si è coperta benissimo, ma giocando con questo centrocampo il tasso tecnico della squadra è chiaramente troppo basso. Se Ventura vorrà continuare con il 3-4-3 dovrà dare spazio a Verratti o dovrà provare a schierare su una delle due fasce un centrocampista tecnico, ad esempio Candreva.

3) Poche novità – Italia-Germania non è mai un’amichevole, questa frase è stata ripetuta all’infinito in questi ultimi giorni. Ma forse, nonostante l’importanza dell’incontro, Ventura poteva fare qualche esperimento in più. Oltre a Rugani e Zappacosta, in campo per tutti i novanta minuti, poteva essere dato spazio magari anche a qualche altro calciatore poco abituato a vestire la maglia azzurra.

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