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Belotti: 100 in presenze A, segna ogni 102′ e vale 100 milioni

‘Gallo’ decisivo per il pareggio contro l’Udinese, segna la 23sima rete in campionato delle 56 realizzate dal Toro. Chi vorrà strapparlo ai granata dovrà rassegnarsi a pagare per intero la clausola risolutiva del suo contratto.
A cura di Maurizio De Santis
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Ventire gol dei 56 messi a segno dal Torino portano la firma di Belotti, percentuale altissima e decisiva per la squadra di Mihajlovic. Anche contro l'Udinese i conti tornano: appena il ‘gallo canta' cambia tutto, sua la prodezza di testa che ha acciuffato i friulani e completato la rimonta per i granata. Ventritre reti in 27 presenze in questo campionato valgono la vetta della classifica marcatori, sia pure in condominio con Dzeko della Roma. Ventitre reti e una media gol di uno ogni 102 minuti.

E tanto per restare in tema di cifre, l'ex Palermo ha tagliato contro i bianconeri un ‘piccolo' traguardo: 100 presenze in Serie A. Cento… come la valutazione di mercato che fa dell'attaccante della Nazionale una pedina molto ambita, che pochi sul palcoscenico europeo possono permettersi. Il bomber, il ‘9' vero che mancava all'Italia di Ventura e assieme a Immobile costituisce il tandem che ancora lotta per portare gli Azzurri al Mondiale di Russia 2018.

Sono contento di essere arrivato a 100 presenze – ha ammesso a Sky Sport il calciatore -.Spero che ce ne siano tante altre perché con la maglia del Toro voglio andare lontano.

Il presente è un pareggio che lascia l'amaro in bocca per i soliti difetti della squadra di Mihajlovic che difetta in concentrazione e si sveglia troppo tardi.

C'è rabbia e rammarico, meritavamo assolutamente di vincere. Il risultato ci sta stretto – ha aggiunto Belotti – in campo abbiamo messo quella cattiveria agonistica necessaria che finora è mancata.

Nella generazione di fenomeni dell'ex allenatore del Toro è lui la punta di diamante, il gioiello più bello e prezioso che brilla e attira le attenzioni dei maggiori club del ‘vecchio continente', dal Chelsea fino al Manchester City. Quella di Cairo, però, è bottega cara… impossibile che il calciatore possa andar via per meno della clausola (valida solo per l'estero) che il massimo dirigente ha messo come un chiavistello al rinnovo del contratto fino al 2021 avvenuto di recente.

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