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Belgrado, cori razzisti a Everton Luiz: il brasiliano esce in lacrime

Il brasiliano Everton Luiz del Partizan Belgrado è stato bersagliato da insulti razzisti nel corso del match con il Rad, ed è uscito dal campo in lacrime.
A cura di Alessio Morra
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Un bruttissimo episodio di razzismo si è consumato su un campo di calcio di Belgrado. Nel corso del derby tra il Rad e il Partizan, che si è imposto per 1 a 0, i tifosi di casa hanno purtroppo intonato dei cori di stampo razzista nei confronti del calciatore Everton Luiz. Il direttore di gara è stato a causa di questi cori anche costretto a sospendere l’incontro, che è ripartito solo quando gli steward hanno posto fine agli ululati. Il centrocampista brasiliano naturalmente da ciò è rimasto sconvolto e a fine partita è uscito dal campo in lacrime, consolato dal portiere e compagno di squadra Kljajic.

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Prima di lasciare il campo però, sempre tra le lacrime, Everton Luiz ha mostrato il dito medio ai tifosi del Rad, che a quel punto sono andati pure loro su tutte le furie e a fatica sono stati trattenuti dalla polizia. Il giocatore dopo la partita ha parlato del proprio particolarissimo stato d’animo e ha spiegato il perché di quel gesto:

Ho dovuto ascoltare cori razzisti per tutti e i 90 minuti. Sono rimasto sconvolto anche dall’atteggiamento dei calciatori avversari che hanno assecondato i propri tifosi. Mi hanno attaccato tutti quanti. Voglio dimenticare quanto accaduto il prima possibile. Amo la Serbia e la sua gente, per questo ho pianto. Ma per favore, dite no al razzismo.

Il brasiliano dunque ha provato a rendere più comprensibile il suo gestaccio, ha lanciato un accorato appello contro il razzismo ed è stato difeso dal proprio allenatore che dopo quel match ha difeso Everton Luiz, pur ammettendo l’errore del suo calciatore, ma ha anche ricordato in modo nemmeno tanto velato casi di razzismo del recente passato – nel 2012 furono vittime di cori e insulti bruttissimi Rose e Sterling nel corso di un match tra l’Under 21 dell’Inghilterra e della Serbia: “Questo è un ritorno alla realtà per il calcio serbo. Everton non avrebbe dovuto reagire. Ma qualcuno lo ha provocato”.

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