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Batistuta cittadino onorario: “Amo la Fiorentina e Firenze è la mia casa”

L’ex attaccante argentino ha ricevuto dal sindaco del capoluogo toscano le chiavi della città: “Non mi aspettavo questo riconoscimento ma lo desideravo, perché mi sono sempre sentito fiorentino. Quando sono andato a Roma ho pianto”.
A cura di Alberto Pucci
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"Lui non si è dimenticato di Firenze, e Firenze non si è dimenticata di lui". Parole e musica del sindaco Dario Nardella che, nelle scorse ore, ha consegnato le chiavi della città ad un cittadino onorario mai dimenticato dalla tifoseria viola: Gabriel Omar Batistuta. Apparso in grande forma e particolarmente emozionato, l'ex attaccante della Fiorentina (dal 1991 al 2000, con 269 presenze e 168 reti) ha ricevuto a Palazzo Vecchio l'ambito riconoscimento: "Sono molto felice e sinceramente non me lo aspettavo – ha dichiarato in preda alla commozione l'argentino – Diciamo che lo desideravo perché mi sono sempre considerato un fiorentino. Con Firenze c'è un rapporto d'amore corrisposto. Amo questa città, la Fiorentina ed i fiorentini e sento anche il loro affetto nei miei confronti. Qui mi sento a casa e già dopo un paio di anni che giocavo qui mi sentivo fiorentino".

Le parole del primo tifoso viola

Nello straordinario salone dei Cinquecento, teatro del consiglio comunale convocato proprio per la cittadinanza onoraria dell’ex bomber della Fiorentina, era presente anche l’ambasciatore argentino in Italia, Tomas Ferrari. Gli applausi sono stati tutti per "Batigol", che ha raccontato anche di quando decise di dire addio a Firenze: "Ho pianto in quell'occasione – ha rivelato l'ex bomber viola – e mi sono sentito malissimo quando mi sono trasferito a Roma. Firenze e la Fiorentina per me sono state come una fidanzata. L'esperienza a Roma per me non è stata neanche una scappatella. Diciamo che sono tornato tardi a casa, alle 5 di notte, e ho fatto arrabbiare la mia fidanzata". A rendere omaggio al "Re Leone" il primo cittadino (e tifosissimo viola) Dario Nardella: "La cittadinanza onoraria è il riconoscimento più importante che una città possa conferire – ha spiegato il sindaco – Tiene conto non solo delle qualità in questo caso sportive della persona, ma anche della capacità di incarnare i valori di una città, del suo popolo e della sua storia".

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