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Baselli, impostazione e interdizione al servizio del Toro e della Nazionale

Il mediano del Torino è uno dei pochi giocatori italiani che riesce a interpretare il ruolo di centrocampista sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. La convocazione in Nazionale deve essere solo un punto di partenza per il futuro con il Toro e in azzurro. Piace all’Atletico del Cholo ma Cairo vuole blindarlo fino al 2022.
A cura di Vito Lamorte
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C'era una volta l'Italia che aveva smesso di produrre calciatori di livello e che fossero in grado di emozionare gli appassionati di futbol del Belpaese. Quando? Fino a pochi mesi fa era diffusa l'idea che in Italia non vi fossero più calciatori forti, in grado di poter essere dei validi portabandiera della tradizione calcistica tricolore, invece ora siamo tutti concentrati sulla crescita di alcuni calciatori che si stanno prendendo le luci della ribalta in Serie A e sono già parte della Nazionale di Giampiero Ventura. Questa è la dodicesima puntata di una rubrica che si chiama "Generazione Zero" nella quale parleremo di giovani poco considerati fino a qualche tempo fa ma che ora sono al centro delle settimanali discussioni calcistiche dello "stivale". Dopo aver parlato di attaccanti e preso in esame alcuni centrocampisti, è la volta di Daniele Baselli.

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Il ragazzo di Manerbio ama giocare in mezzo al campo e ha necessità di toccare tanto la palla: questo classe 1992 è dotato di grande tecnica e capace di imbastire trame assai interessanti per i compagni. Baselli è un centrocampista di grande prospettiva e sia all'Atalanta che al Torino questo lo hanno capito: sia Stefano Colantuono che Gian Piero Ventura non hanno esitato a buttarlo nella mischia per farlo confrontare con il calcio dei grandi. Il centrocampista del Toro può diventare uno dei punti fermi del nuovo corso azzurro e le scelte fatte nello stage post campionato sono un segnale evidente: la cerniera centrale della Nazionale del prossimo futuro potrebbe essere composta da lui, Gagliardini, Verratti, Pellegrini, Locatelli e Benassi. La convocazione con la Nazionale deve essere solo un punto di partenza: sia il Toro che la rappresentativa azzurra per costruire una squadra solida e competitiva non potranno fare a meno del suo estro e della sua classe.

Atalanta-Cittadella: andata e ritorno

Daniele Baselli è cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta ed è rimasto a Bergamo fino all’agosto del 2011, quando va al Cittadella in compartecipazione. Nell'estate del 2011 ha fatto il suo debutto in Serie B nella gara vinta in casa contro l'AlbinoLeffe per 2-1 e ha collezionato 13 presenze stagionali in campionato.

Dopo il rinnovo per un secondo anno, i due club non trovano l’accordo e il centrocampista viene riscattato dall’Atalanta con la formula delle buste. Con il club nerazzurro Baselli fa il suo debutto in Coppa Italia subentrando a Cigarini mentre l'esordio in Serie A arriva il primo settembre contro il Torino. La prima rete nel massimo campionato con la maglia nerazzurra arriva a Palermo il 10 maggio 2015.

L'approdo al Toro

Dopo due stagioni con la Dea ecco che Baselli sbarca a Torino grazie a Urbano Cairo che scommette su di lui e Davide Zappacosta, per un'operazione totale di 10,3 milioni di euro. Subito in campo il 16 agosto 2015 nella gara contro il Pescara, partita valida per il terzo turno di Coppa Italia, va in goal nel 4-1 granata. La prima stagione con la nuova maglia si chiude con 38 presenze tra campionato e Coppa Italia e l'impatto con la piazza sabauda sembra essere positivo ma in estate arriva il cambio in panchina che all'inizio dell'annata 2016-2017 gli porta qualche rallentamento nel percorso di crescita: parte bene con 2 reti nelle prime due giornate di campionato, contro Milan e Bologna, e si conferma titolare anche nel 4-3-3 del nuovo allenatore Sinisa Mihajlovic, che lo schiera regolarmente nella posizione di mezzala sinistra, ma spesso lo accusa di essere troppo leggero e inizia ad essere un po' altalenante.

Nell'ultima parte della stagione il Torino passa al 4-2-3-1 e Baselli torna a giocare sui suoi livelli. Questo secondo anno in granata termina con 39 presenze, 6 reti e 8 assist: una crescita sia sul rendimento che in zona goal.

Veloce di piede e di testa

Non ci sono dubbi sulle doti calcistiche di Daniele: il giovane centrocampista spesso è stato utilizzato come playmaker, come mezzala e come trequartista perchè questo ragazzo ha un'ottima tecnica e una padronanza delle proprie qualità che gli permettono di trovare i compagni con lanci di 50m o di scambiare vicino e riproporsi con un movimento nello spazio. Per caratteristiche tecniche e tattiche può interpretare tutti i ruoli della zona mediana ed in questo è stato bravissimo Gian Piero Ventura a valorizzarne le qualità in un centrocampo a cinque liberandolo dai compiti di regia e affidandogli più compiti offensivi.

Nella scorsa stagione l’azione dei granata partiva col giro palla dei difensori e Vives, perno davanti alla difesa, che smistava il pallone sugli esterni permettendo così alle due mezzali di muoversi e di attaccare la profondità dando sostegno agli attaccanti e fornendo più opzioni alla squadra in fase di impostazione: questo tipo di collocazione sul rettangolo verde ha consentito a Baselli di essere più presente in zona goal e di esprimere al meglio i suoi due punti di forza: tiro in porta e inserimento con e senza palla.

Baselli ha una buona capacità di lettura della situazione e possiede una visione periferica del gioco che gli hanno permesso di spostarsi qualche metro più indietro quest'anno e giocare prima come mezzala sinistra e poi come mediano nel centrocampo a 2 voluto da Mihajlovic. Il classe '92, dopo le critiche del nuovo tecnico all'inizio, ha mostrato di essere importante anche in fase di non possesso e ha garantito un apporto in termini di tackle e di palloni intercettati.

Il ragazzo ha dimostrato di trovarsi maggiormente a suo agio in un centrocampo a due interpreti, sviluppando un feeling particolare con Acquah, un vero e proprio "scudiero" per Baselli: la corsa e la fisicità che mancavano al reparto centrale hanno permesso all'ex bergamasco di prendere in mano le redini del gioco. Il mediano granata possiede un ottimo calcio e quando può si presenta anche sulla palla per provare da fermo.

Ci troviamo di fronte ad un centrocampista dai piedi buoni che, però, riesce a mettere in campo anche la personalità giusta per un ruolo determinante come quello del regista. Stiamo parlando di un classe '92, non dimentichiamolo, ma Daniele Baselli ha tutto quello che serve per ricoprirlo nel migliore dei modi: qualità tecniche, visione di gioco e senso della posizione. Il mediano del Torino fa molto bene sia la fase d’impostazione che quella d’interdizione e possiamo dirlo, senza girarci troppo intorno, che Daniele Baselli è uno dei pochi giocatori italiani che riesce ad interpretare il ruolo in questo modo.

Piace all'Atletico del Cholo, il Toro vuole blindarlo fino al 2022

L'Atletico Madrid ha messo gli occhi su di lui, in Italia Roma e Lazio, Inter e Milan lo tengono nel mirino ma in casa granata lavorano per il rinnovo del contratto fino al 2022 – con ritocco dell'ingaggio – così da blindarne il talento.

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