46 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Bari calcio news: Paparesta non molla, ancora possibile acquisizione del titolo all’asta

L’ex arbitro impegnato per rilevare il titolo sportivo del Bari dopo il fallimento respinge al mittente le critiche dopo il primo atto dell’asta fallimentare.
A cura di Mirko Cafaro
46 CONDIVISIONI
Immagine

Si è consumato oggi il primo atto dell'asta fallimentare dell'Associazione Sportiva Bari. Delle quattro società costituite in rappresentanza di altrettanti presunti (è il caso di specificarlo dopo l'esito di oggi) gruppi imprenditoriali, solo l' F.C. Bari 1908 guidata dall'ex arbitro internazionale Gianluca Paparesta e da Fabio Sperduti si è presentata in Tribunale consegnando in tempo utile una documentazione, però, non ritenuta valida. Mancava l'assegno che comprovasse l'avvenuto versamento da  tre milioni di euro, specificatamente richiesto dal bando, in forma di fideiussione.

L'episodio, tuttavia, non è da ascrivere alla poca professionalità o, peggio, alla mancanza di serietà dell'ex arbitro. Al contrario. Dal fallimento della società, Paparesta, che ha ricoperto anche il ruolo di dirigente dell'As Bari rimettendoci di tasca propria nonostante l'ottimo lavoro svolto (si pensi al contratto di sponsorizzazione stipulato con la Suisse Gas), si è dedicato anima e corpo alla ricerca di un pool di imprenditori disposti a rilanciare le sorti di un club storico del nostro calcio. Il problema di oggi è stato ingenerato piuttosto da lungaggini di carattere burocratico. E' il diretto interessato a spiegare l'accaduto al termine dell'udienza.

"Abbiamo ribadito la nostra volontà ad acquisire il titolo sportivo attraverso l'asta fallimentare e abbiamo comunicato al Tribunale che siamo pronti a formulare una conferma di questa volontà con una proposta che loro si riservano di valutare nei tempi necessari – ha detto -. La nostra volontà è di chiudere nel più breve tempo possibile. È interesse nostro, ci abbiamo messo la faccia. Sono stati versati 3 milioni di euro su un conto corrente di Calcutta, un versamento irrevocabile. Sapevamo che l’assegno circolare, intestato alla curatela fallimentare dell'As Bari, non ha validità a Calcutta. In India non esiste questa tipologia di assegno, ma i documenti che abbiamo presentato oggi hanno una validità internazionale. Siamo in regola, l'atto riporta la data del 17 aprile ed è arrivato ieri. Non è falso, arriva da un indirizzo mail indiano attraverso una casella certificata, con un numero di matricola dell'operazione".

In sostanza, pur sapendo che quella documentazione non sarebbe stata accettata dai giudici, oggi Paparesta ha inteso dare un segnale forte alla piazza. "Ce la stiamo mettendo tutta, io ci metto la faccia – ha confermato con orgoglio davanti alle telecamere -. Se altri sono interessati, sono i benvenuti. Al momento, oggi, non vedo nessuno". Ebbene, pur comprendendo l'atteggiamento di buona parte dei tifosi baresi che, scottati dalle recenti vicissitudini societarie, si sono lasciati andare al più profondo sconforto, è altresì incomprensibile veder messa in discussione – come sta accadendo sui social network (Facebook e nei forum aperti alla discussione) – la serietà di un professionista che a Bari vive, lavora e che ha tutto fuorché l'interesse di farsi pubblicità negativa. Un professionista che, peraltro, in pochi mesi ha dimostrato di poter regalare una dimensione diversa a una realtà costretta da sempre a vivacchiare ai margini del calcio che conta.

"Ora tocca al Tribunale valutare la situazione – ha concluso -. La nostra proposta ha due obiettivi: mantenere l’importo della base d’asta e tutelare i creditori e la curatela fallimentare. Al rientro dalle vacanze pasquali speriamo di chiudere". Parole che, ove ce ne fosse bisogno, dimostrano ulteriormente la serietà e la concretezza dell'impegno assunto. Il consiglio che ci sentiamo di dare ai tifosi è di restare vicini alla squadra e di pazientare in attesa di notizie positive. Alla peggio bisognerà attendere sino alla seconda seduta d'asta fissata per il 12 maggio. Finora, però, quanto era stato promesso dall'ex arbitro, è sempre stato mantenuto. Per chi non lo sapesse, peraltro, Paparesta è un dottore commercialista e conosce bene la materia che si trova a gestire. Ipotizzare atti falsi o peggio l'inesistenza di questi soldi è proprio di chi ha fatto della cultura del sospetto e della calunnia uno stile di vita.

46 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views